Categoria: Due chiacchiere con lo scrittore…

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Intervista a Milena Palminteri

Il cerino che ha dato fuoco alle polveri era nascosto nel luogo meno romanzesco del mondo: un verbale d’inventario di eredità che nell’osservanza rigida e paludata della forma notarile nascondeva una storia di miserie umane colorate da un involontario umorismo. La morte di un vecchio sposato ad una giovane assetata di denaro, il loro figlio la cui nascita è tanto miracolosa quanto improbabile, i parenti di lui , che a parte di quel patrimonio non vogliono rinunciare. Questa la mossa, ma la mia storia vira verso altre fantasie.

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Intervista a Ilaria Rossetti

Ho incontrato la vicenda della fabbrica Sutter & Thévenot per caso, mentre iniziavo a costruire una nuova storia, e c’è stato quasi un riconoscimento: mi sono sempre interessata di questioni legate al lavoro e alla cultura (nonché ahimé non cultura) del lavoro e questo fatto storico, con la sua enormità e la sua profonda attualità – si parla di sicurezza sul lavoro e di morti bianchi, di guerra, di lavoro femminile, di emancipazione, di corpi -, mi ha davvero investita.

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Intervista a Francesca Maria Benvenuto

Zeno è ladro, spacciatore e assassino. Ma sa riconoscere il “bene” nelle persone che lo circondano: lo ritrova nella signora Martina, ma anche in altri personaggi come Franco il secondino, e Corradino, il suo compagno di cella. Inoltre, la mamma di Zeno è lontana, lui non la vede dal suo processo. La signora Martina è allora una figura benevola ma anche una figura materna. Infine, la professoressa è anche il primo destinatario della sua “opera”. Ma spero che i miei lettori si identifichino in lei, alla fine Zeno parla a voi tutti!

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Intervista a Giulia Baldelli

È nata in un momento intimamente per me cupo. Pensavo a quali speranze devono agganciarsi i giovani in questo clima di antichi spettri, presenti guerre e futuri aridi di sabbia ? Ed è venuto a trovarmi nei pensieri Adriano…

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Intervista all’autrice Sonia Milan

L’ispirazione è nata quando sono venuta a conoscenza del corpo infermieristico volontario che la principessa Cristina di Belgioioso aveva organizzato durante la Repubblica Romana del 1849, che di fatto anticipò perfino la più nota Florence Nightingale. Si trattò di una partecipazione aperta a donne civili di ogni estrazione sociale, dalle dame dell’aristocrazia alle prostitute, e mi è sembrata interessante l’idea di raccontare questa collaborazione femminile così moderna per l’epoca. Da lì è partito il viaggio delle primogenite.

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Intervista a Francesca Maccani

Agata è frutto di un’idea che si concentra sul fatto che molte donne non si sentono libere di essere se stesse, di vivere i propri talenti, il proprio sentire e i propri doni. Volevo che questa fatica venisse fuori, ma volevo anche trasmettere l’idea che si può scegliere di non soccombere, ma di portare avanti se stesse fino in fondo.

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Intervista all’ autrice “Alessia Castellini

La storia delle Formichelle mi ha trovata per caso. Avevo già in mente due personaggi, Ninfa e Alelì, due
sorelle dei giorni nostri che per motivi diversi cercavano una strada per superare un brutto momento. Ninfa nasce dall’osservazione della nostra società: volevo dar voce alla sensazione di smarrimento di una giovane ventenne, schiacciata dal peso delle aspettative altrui. Alelì invece mi ha consentito di esplorare il magico modo con cui i bambini guardano il mondo e il passato. Avevano entrambe bisogno di risollevarsi. Così ho iniziato a fare delle ricerche, per me, per loro, mossa dall’entusiasmo del raccontare.

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intervista a Elisa Mariotti

L’idea del romanzo nasce dalla volontà di rendere omaggio a colei che ritengo “La Scrittrice”, e non una scrittrice qualsiasi: Virginia Woolf. Mi sono però dovuta confrontare con il fatto che la Woolf rappresenta forse il personaggio letterario del Novecento più studiato al mondo

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Intervista all’autrice Simona Lo Iacono

Nell’intervista l’autrice Simona Lo Iacono, ci immerge nel mondo epico e affascinante del suo ultimo romanzo “Virdimura” pubblicato da Guanda Editore, accompagna i lettori in un viaggio attraverso la vita straordinaria e avventurosa di una protagonista indimenticabile.

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Intervista a Cinzia Giorgio

Ciao Jenny, è un vero piacere per me, grazie per l’invito. L’ispirazione per scrivere di Matilde di Canossa mi è venuta in Vaticano, ero nella Basilica di San Pietro e alzando gli occhi mi sono ritrovata davanti al monumento funebre che Gian Lorenzo Bernini ha scolpito in suo onore. È stata come un’illuminazione. Dovevo scrivere di lei.

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Intervista a Donata Carelli

Attraverso la mia storia, volevo raccontare perché una ragazza che ha avuto un’infanzia tutto sommato serena, nessun trauma in famiglia, un bellissimo esempio di coppia tra i genitori, arrivi alla conclusione di non volersi sposare e non volere figli. Qual è l’origine di una simile convinzione? C’è una ragione sociale, generazionale? Ecco, provo nel racconto a spiegare tutto questo.

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Intervista all’autrice Lise Syven

Cosa ci puoi raccontare del tuo romanzo?
È una storia divertente su ciò che rende una famiglia e su come le piccole bugie possano portare a situazioni assurde. Tuttavia, alla fine, conta solo l’amore. E anche una povera aragosta può fare il suo miracolo di Natale, se qualcuno decide di farsi avanti. 😉

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“Due chiacchiere con lo scrittore” in compagnia dell’autore Enrico Losso

I personaggi che hai descritto prendono spunto da persone reali o li hai inventati?
Qualcosa di autobiografico si pesca sempre nello scrivere un romanzo: impressioni, caratteristiche di un vecchio compagno, scorci di un paesaggio. In Lamberto qualcosa di me tredicenne c’è, ma una piccola parte. Irene è più “inventata”. Per il nonno di Lamberto mi sono ispirato al mio di nonno, per cui avevo un’adorazione. Un maestro elementare in pensione che era stato prigioniero durante la seconda guerra mondiale e che amava disegnare e lavorare il legno. Per i genitori di Lamberto ho pescato nei ricordi di genitori dei miei coetanei.

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