Mese: Maggio 2022

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Recensione “ZONA FRANCA” di Alessandro Rosato

non esiste un luogo da poter considerare o chiamare “casa” se non dopo aver trovato un benessere interiore e dopo aver scoperto se stessi, perché la nostra casa siamo noi a prescindere dal luogo in cui ci si trova. Trovare la propria “casa”, il proprio “luogo” è quindi scoprire e ascoltare se stessi

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Prossimamente “Latte Sangue Fuoco” di Dantiel W. Moniz

Questo libro è per chi abbassa il finestrino per far volare una mano come un’aquila nella brezza, per chi pensa che zucchero e panna siano una medicina per ogni malattia, per chi ha scoperto il suo futuro dentro un sogno, e per chi sa riconoscere il bambino dentro di sé, una creatura spensierata che dondola su un’altalena fino a diventare una capocchia di spillo tra le nuvole.

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Anteprima “Madre Terra” di Chiara Marchelli

Dopo Redenzione, Chiara Marchelli torna a raccontare gli aspetti più profondi della femminilità: il desiderio che rifiuta ogni imposizione, la fame di vivere senza controlli e senza ruoli. E insieme a Maurizio Nardi, uomo riflessivo e ferito dalla vita, porta alla luce le contraddizioni di una comunità fatta di persone ordinarie, dove il male è il pregiudizio che si fa legge e il bene è una scintilla d’amore, un fuoco da spegnere a tutti i costi.
Questo libro è per la danza selvaggia della libertà, che avvolge il corpo e si sprigiona come luce dall’anima.
Questo libro è per la danza selvaggia della libertà, che avvolge il corpo e si sprigiona come luce dall’anima.

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Recensione “Mister Reality” di Emma Chase

Ho trovato le tematiche trattate in questo romanzo molto attuali, in particolare modo l’importanza che viene data alle famiglie “allargate”, proponendo una visione ottimista (ma non per questo semplice) della coesistenza tra ex moglie e nuova compagna.

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“Le madri non dormono mai” di Lorenzo Marone

Un bambino, sua madre. Due vite fragili tra altre vite fragili: donne e uomini che passano sulla terra troppo leggeri per lasciare traccia. Intorno, a contenerle, un luogo che non dovrebbe esistere, eppure per qualcuno è perfino meglio di casa.

Lorenzo Marone scrive uno struggente romanzo corale, un cantico degli ultimi che si interroga, e ci interroga, su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri.

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Recensione “Ritorno ad Atene” di Rita Pugliese

Amo molto il genere dei gialli, ma questo non è il classico giallo, è molto più leggero e appassionante. Oltre alla ricerca di una persona si concentra anche sulla città, sulle motivazioni che potrebbero averla spinta ad andare via. Una analisi dei personaggi accurata, che ci fa entrare nei loro pensieri e capire i loro caratteri e le loro abitudini.

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“Donne d’ America” di Giulia Caminito e Paola Moretti

«Questa raccolta nasce da una domanda: e intanto le donne? Dove erano, cosa facevano, chi erano, cosa scrivevano, per chi scrivevano, di chi scrivevano, dove scrivevano?».

Dov’erano le donne, mentre tutto il mondo leggeva Melville, Twain e Fitzgerald? Dov’erano le scrittrici, mentre la schiavitù veniva finalmente abolita? Dov’erano mentre Roosevelt veniva eletto tre volte? E durante gli anni del proibizionismo e quelli del Rinascimento di Harlem? Dov’erano le donne, mentre si scriveva la Storia?

Le donne ci sono sempre state. C’erano e scrivevano.

“Donne d’America”, a cura di Giulia Caminito e Paola Moretti, raccoglie i racconti, quasi tutti inediti, delle più importanti scrittrici americane del secolo scorso: da Willa Cather a Kate Chopin, da Edith Wharton a Susan Glaspell, da Alice Brown a Charlotte Perkins Gilman.

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Recensione “Che razza di libro!” di Jason Mott

“Che razza di libro!” non è il solito libro che parla di razzismo, l’autore ha usato una scrittura molto originale per affrontare un problema che purtroppo in alcune parti del mondo è ancora molto presente e il colore della propria pelle ti fa sentire sbagliato.
Una scrittura ironica, riflessiva e dolorosa , una testimonianza forte, intensa e toccante.

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Prossimamente: “Storia del figlio” di Marie-Helène Lafon

Marie-Hélène Lafon, grande scrittrice francese, arriva per la prima volta nelle librerie italiane con il suo capolavoro, vincitore del prestigioso premio Renaudot, campione di vendite, amato dai lettori e dalla critica. Il figlio è André. La madre, Gabrielle. Il padre è sconosciuto. André viene cresciuto da Hélène, la sorella di Gabrielle, e suo marito: coccolatissimo, unico maschio fra le cugine, ogni estate ritrova “la madre”, misteriosa signora che ha scelto di vivere a Parigi e torna a trascorrere le vacanze in famiglia. Questo è solo l’inizio della storia, o meglio è una parte, perché le vicende narrate in Storia del figlio coprono un arco lungo cent’anni, raccontando il prima e il dopo, indagando sui molti perché, spostando di volta in volta la lente su un personaggio e su un momento diverso: due bambini gemelli di Chanterelle a inizio Novecento, un irrequieto collegiale che conosce i primi turbamenti erotici, una donna sola in un appartamento parigino, un partigiano in cerca di suo padre e molti altri ancora

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“Oh William!” di Elizabeth Strout

Perché dunque William? Perché tornare a quell’uomo alto e soffuso d’autorità, con una faccia «sigillata in una simpatia impenetrabile» e un cognome tedesco ereditato dal padre prigioniero di guerra nel Maine? Corrente carsica che scorre silente per emergere in imprevedibili fiotti di senso e sentimento, questo matrimonio è ricostruito per ricordi apparentemente casuali – una vacanza di imbarazzi alle Cayman, una festa tra amici non riuscita, un viaggio di risate in macchina, un amaro caffè mattutino – ma capaci di illuminare i sentieri sicuri e i passi falsi di una vita coniugale, dove le piccole miserie e gli asti biliosi convivono con i segni di un’imperitura, ineludibile intimità.
«Ma quando penso Oh William!, non voglio dire anche Oh Lucy!? Non voglio dire Oh Tutti Quanti, Oh Ciascun Individuo di questo vasto mondo, visto che non ne conosciamo nessuno, a partire da noi stessi?»

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