“Un’estate da sola”
Autrice: Elizabeth Von Arnim
Traduzione di: Daniela Guglielmino
Casa editrice: Bollati Boringhieri
genere: romanzo
pagine: 118
prezzo: 7,27 euro
Trama
«La donna più intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.»
TTL – La Stampa – Mirella Appiotti
«Irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente.»
Corriere della Sera – Serena Zoli
2 maggio. Ieri sera dopo cena dissi: «Voglio restare da sola per l’intera estate… Voglio impigrirmi perché la mia anima abbia il tempo e l’agio di crescere… Trascorrerò i mesi sui prati e nei boschi… Sarò felice, nessuno verrà a disturbarmi… Dove c’è silenzio, ho scoperto, c’è la pace». «Attenta a non bagnarti i piedi» disse l’Uomo di Rabbia.
Così inizia questo divertente seguito del Giardino di Elizabeth, resoconto di quella che dovrebbe essere un’estate rigenerante. Non un libro sulla solitudine, però, quanto un diario sul desiderio di solitudine di chi si ritrova costantemente invaso dalla presenza altrui. Le ore, infatti, non sono mai solitarie come la protagonista aveva pianificato: c’è l’Uomo di Rabbia con cui pacificarsi, le bambine che esigono attenzione, i domestici in attesa di istruzioni. Molte giornate iniziano con riflessioni sul giardino, che poi si evolvono in digressioni ironiche vuoi sulla debolezza umana, vuoi su indesiderati incontri sociali, sul sonno o sul tempo, con scambi satiri-ci e ciniche conversazioni su Dio, paradiso e inferno tra Elizabeth e l’Uo-mo di Rabbia, cui le tre figlie partecipano nel loro sincopato linguaggio infantile. Il libro riprende il tema conduttore della produzione di Elizabeth von Arnim, la fuga. Tutte le sue eroine fuggono – dalla ricchezza verso la semplicità, da una vita casalinga convenzionale verso un viaggio all’estero, da una casa comoda a un’avventura in carrozza – e soprattutto fuggono, o sentono il bisogno di fuggire, dai mariti e dalla tirannia del matrimonio. Qui, come nel Giardino di Elizabeth, la fuga è semplicemente in un giardino da cui si gode un paesaggio più ampio, e che diventa sinonimo di gioia.
Recensione
“Vivere in un giardino ti dona tanta salute della mente oltre che del corpo…”
Elizabeth Von Arnim nel suo romanzo “Un’estate da sola” ci racconta della sua voglia di rifugiarsi per il periodo estivo in solitudine in mezzo alla campagna, dell’esigenza di ritrovare se stessa e di riscoprire le cose belle che la circondano a iniziare del suo giardino e della compagnia di alcuni libri.
“Sento il bisogno di rimanere da sola, per una volta, l’intera estate ……Ripetei, guardando il giardino intorno a me, quasi incapace di sopportarne la bellezza, insieme alla magia del cielo stellato, del silenzio e dei profumi………Devo stare da sola, non voglio perdermi nessuna di queste meraviglie, e avere il tempo di goderne davvero.”
Elizabeth racconta di come sia stato difficile creare un giardino come lo aveva idealizzato, di come sia stato ponderoso trovare un giardiniere che potesse soddisfare i suoi desideri, tuttavia dopo una lunga ricerca riesce ad avverare il suo intento: quello di avere un giardiniere che capisse i suoi gusti e che fosse in grado di curare il giardino come lei desiderava.
“Chiunque scelga di fare una passeggiata in campagna, o si prenda la minima briga necessaria ad arrivare sulla soglia di casa e da lì guardarsi intorno, ne può godere: la natura, che di continuo dona e benedice, la riserva su di noi a migliaia, a ogni passo del nostro percorso. La vista dei primi fiori che costellano il bosco ceduo, un anemone sollevato contro il cielo azzurro e il sole che filtra tra i petali. “
L’autrice con la sua narrazione ci rende partecipe delle sue giornate trascorse all ’area aperta in solitaria, delle sue letture e della compagnia delle sue adorate figlie: April, May e June alle quali ha trasmesso l’amore per la natura.
Elizabeth, nonostante la sua aspirazione a voler trascorrere l’estate da sola, non può sottrarsi al dovere di madre, moglie e padrona di casa, perciò a volte sarà costretta ad accantonare il suo ritiro per occuparsi delle faccende che la competono.
“Ma perché dire a una donna con un giardino che dovrebbe vergognarsi di essere felice? L’aria fresca vivificante ti solleva da ogni commento del genere e ti permette di riderne. Il profumo delle violacciocche lo lava via, e tu osservi i tuoi fiori bellissimi al sole, più che mai persuasa di come il sentirsi grata sia cosa buona e benedetta. Oh, quale rifugio dolce e sano è un giardino.”
“Un’estate da sola” è un romanzo coinvolgente, introspettivo e descrittivo. L’autrice, con la sua narrazione, ci fa percepire il suo bisogno di ritirarsi dalla vita mondana, dalle frivolezze per ritrovare i piaceri di una vita semplice, fatta di passeggiate in mezzo alla natura, di letture appassionanti e ritrovare il contatto con se stessa, per lei quella è la vera essenza della felicità.
Lettura ideale per chi ogni tanto sente il bisogno di staccare la spina con il mondo e vuole riscoprire attimi di solitudine per ritrovare se stesso, per chi ama la natura, i fiori e i libri.
Interessanti gli spaccati di vita quotidiana e le riflessioni dell’autrice al riguardo.
Il libro è il seguito del “Giardino di Elizabeth”.
“Una fuga in giardino, verso la felicità”
L’ Autrice
Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. H.G. Wells nella sua autobiografia la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri: Il giardino di Elizabeth (1989), I cani della mia vita (1991), Un incantevole aprile (1993), La memorabile vacanza del barone Otto (1995), Elizabeth a Rügen (1996), Amore (1998), Un’estate da sola (2000), Mr Skeffington (2002), La moglie del pastore (2003), Cristoforo e Colombo (2004), Lettere di una donna indipendente (2005), Vera (2006), Il padre (2007), Vi presento Sally (2008), La storia di Christine (2009), Colpa d’amore (2010), La fattoria dei gelsomini (2011), Il circolo delle ingrate e Uno chalet tutto per me (2012), Una principessa in fuga (2013).