” Io madre mai” recensione

“Io madre mai”
di
Donata Carelli

Un grido gentile per la libertà di scelta

TRAMA

Ho lottato contro quella sensazione di inadeguatezza che mi feriva in una zona inesplorata nel profondo, perché mi mancavano le parole e gli argomenti, perché il costume diffuso mi lasciava frastornata. Per la prima volta, non ero poi così certa di stare andando nella direzione giusta, se tutti ne indicavano un’altra. Ma chi decide quale sia il traguardo di una donna felice? Nata a Sabaudia agli inizi degli anni ’70, Donata fin da bambina si sente diversa dalle sue coetanee che collezionano borsette e passeggini, in una mimesi del mondo degli adulti che lei rifiuta fermamente, tanto da implorare la madre di aiutarla a non crescere mai. E in ogni fase della crescita, avvicinandosi all’età in cui una donna deve iniziare un certo tipo di percorso, emerge in lei un desiderio di non star dentro ai binari, non rispondere alle aspettative che la sua famiglia, gli amici e la società serbano nei suoi confronti. Bloccata in un’eterna pausa di riflessione, Donata una certezza ce l’ha, e la difende con fermezza: non vuole diventare madre, pur amando moltissimo i suoi studenti e i ragazzi in generale, non vuole essere definita da un ruolo che altri hanno deciso per lei. E, soprattutto, non vuole più giustificarsi davanti al mondo. Questo romanzo è il suo grido gentile per rivendicare la possibilità di una scelta diversa, per sé e per chiunque voglia farla.

RECENSIONE

” L’ amore, come la verità, è una storia semplice, spesso disarmante.”

Nel suo romanzo toccante e intimo, “Io madre mai” edito da Piemme, Donata Carelli offre un’esperienza di lettura intima. Attraverso la sua voce esplora temi di identità, libertà e il coraggio di seguire la propria strada, nonostante le pressioni sociali e culturali.

“Io madre mai” è un grido di libertà, una riflessione profonda sulle aspettative della società nei confronti delle donne e la capacità di resistere a quei binari prestabiliti. Fin dalla sua infanzia, Donata si è sentita diversa, rifiutando il modello tradizionale di femminilità imposto dalla società.

” La mia unica vocazione era amare chi era già al mondo, senza assumermi la responsabilità di esporre al ciclo della vita un altro essere, per capriccio, per costume. Se veramente avevo senso di responsabilità, non dovevo deviare per nessuna ragione dalla strada che avevo tracciato.

Il libro si apre con il desiderio dell’autrice di non diventare mai madre, una scelta coraggiosa che la porta a interrogarsi sulla definizione stessa di femminilità. Difende con fermezza la sua decisione di non voler essere definita da un ruolo che altri hanno deciso per lei. La trama si sviluppa attraverso diverse tappe della sua vita , con momenti significativi che evidenziano le sfide e le scoperte di questo percorso non tradizionale.

“Laggiù, nell’ anima, l’ idea che mettere al mondo un bimbo volesse dire non poter controllare tutto, non poterlo proteggere da tutto, esporlo a un destino incerto, forse ad affanni dai quali non avrei sempre potuto proteggerlo, era ben radicata. Era una questione etica insormontabile. Questi miei timori, legati a una iper-percezione del senso di responsabilità, trovavano eco tra le pagine di letteratura che mi capitava di leggere.”

Il libro nasce come un racconto autobiografico arricchito da dettagli e confidenze , affronta apertamente la sua sensazione di inadeguatezza causata dalle aspettative della società, sottolineando la difficoltà di difendere una scelta così personale.

L’ autrice affronta anche tematiche molto personali, come i problemi legati alla sua salute: dagli attacchi di panico e alle notti insonni che ha affrontato.

“E abbiamo paura di vivere, di far sapere che siamo fragili, paura di essere inadeguati. La ricetta sarebbe così semplice: cercare di capire, sforzarsi di trovare la chiave dei problemi; parlare, discutere e comprendere.
In una parola con-fidare, nel senso di confessare i nostri disagi e fidarsi di qualcuno, dare e chiedere fiducia.
Lo dico io, per prima a me.”

“Io madre mai” è un romanzo potente e commovente che ci spinge a riflettere sulle aspettative sociali legate alla maternità e sulla libertà di scelta delle donne. Una lettura imperdibile per chiunque abbia mai sentito il peso degli stereotipi di genere e la pressione sociale di conformarsi a ruoli predefiniti.

” Quanti “mai” diciamo senza averne un’idea precisa e formata.”

Si può essere madri anche non avendo generato dei figli?

“Consiglio questo libro a tutte le donne che, almeno una volta nella vita, si sono sentite sopraffare dalla paura, alle donne che hanno ricevuto commenti del tipo ‘Tu non puoi capire perché non sei madre’ e a coloro che hanno coraggiosamente rispettato le proprie scelte, sfidando gli stereotipi imposti dalla società. Questo libro celebra il concetto che essere donna non implica di diventare semplicemente una macchina per la riproduzione. Dimostra che la felicità non è limitata alla maternità e che una donna può essere completa e appagata senza dover diventare madre. È un inno alla scelta consapevole e all’amore, sostenendo che è meglio essere una donna mamma per scelta e piena di amore piuttosto che diventare madre solo per conformarsi alle aspettative sociali.”

“E non permettere mai a nessuno, in tua presenza, di dire a te o a qualcun altro: << Tu non puoi capire perchè non sei madre>>.
Potresti rispondere: <<E tu, che sai tutto, sei proprio certa di che madre sei?>>.

Ringrazio la Casa Editrice per la collaborazione

Il libro https://amzn.to/49M9iXR

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la curatrice del blog letterario "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga.