Recensione “Il peso delle parole” di Pascal Mercier

Il nuovo romanzo dell’autore di Treno di notte per Lisbona
Sin dall’infanzia, l’inglese Simon Leyland è affascinato dalla parola. A dispetto dei suoi genitori, una volta adulto diventa un traduttore e persegue con determinazione il suo sogno: imparare tutte le lingue parlate nel Mediterraneo. Da Londra si trasferisce con la moglie Livia a Trieste, dove lei ha ereditato una casa editrice. In questa città di importanti letterati, crogiolo di lingue e culture, l’uomo crede di aver trovato il luogo ideale per il suo lavoro, finché una diagnosi medica inaspettata lo porta a cambiare rotta ancora una volta. A indicargli la nuova direzione è la morte dell’amatissimo zio, un linguista che gli lascia in eredità la sua casa di Londra piena di libri e di memorie. Per Simon questa triste coincidenza segnerà un nuovo inizio, un punto di svolta e un’opportunità per reinventare completamente la sua vita. Il lettore lo accompagnerà in questo inatteso viaggio: a poco a poco entrerà in confidenza con quest’uomo sensibile, accoglierà i suoi ricordi, leggerà le sue lettere, finendo così per conoscerlo a fondo e per affezionarglisi. Il peso delle parole, nel riflettere su quanto siamo liberi nelle scelte che facciamo, parla di quanta libertà ci doni la letteratura. Dopo Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier ci regala un romanzo profondo e ricco di suggestioni che, in un tono garbato e intimo, racconta l’amore per i libri in tutte le sue sfaccettature.
«Tutto ciò che per lui avesse mai contato erano le parole. Ogni cosa esisteva realmente solo quando veniva nominata e formulata in parola. Non l’aveva deliberatamente scelto, gli era capitato ed era stato così fin dall’inizio… Faceva esperienza delle cose solo quando le afferrava per il tramite della parola, diceva talvolta, e allora la gente lo guardava incredula. Solo con Livia non aveva avuto mai bisogno di parole».

‘Le lingue sono espressioni delle melodie della vita; quando si cambia lingua si è nel mondo e nella vita in modo diverso. La tonalità emotiva, si potrebbe dire, è diversa da una lingua all’altra. Ragione per cui le relazioni umane hanno un diverso temperamento a seconda della lingua.’

La vita è piena di imprevisti e cambiamenti. Leyland, il protagonista, fin dall’inizio permette al lettore di addentrarsi e approfondire episodi che hanno lasciato un segno nella sua vita.  La perdita della moglie Livia, persona molto importante per lui e alla quale continua a scrivere lettere (non con lo scopo di tenere vivo il suo ricordo ma perché la scrittura serve a lui per riflettere e analizzare pensieri, avvenimenti da lui vissuti e soprattutto capire di più sé stesso).

Ricevere una diagnosi medica di un altro paziente, per 11 settimane credere di avere un tumore e successivamente sentirsi smentire tutto quanto, ha per lui un impatto sconvolgente. Di conseguenza, in questo periodo (per fortuna temporaneo) vive male e con uno sguardo diverso sul proprio futuro;  si chiude in sé stesso, non ne vuole più sapere di medici o cure e si porta avanti con pratiche burocratiche che riguardano la sua casa editrice, ereditata dalla moglie.

‘Esiste, si disse alla fine, il diritto di un essere umano, al cospetto della morte, di non farsi più riguardo dell’immagine che gli altri si sono forgiati di lui, il diritto di lasciarsi andare alla deriva dei propri pensieri, anche quelli pericolosi, il diritto, per quanto faticoso possano risultare agli altri, di esternarli, questi pensieri.’

Ma tutti i mali non vengono sempre per nuocere. Tutti questi eventi, gli fanno conoscere persone con le quali instaura dei rapporti duraturi e tra i più importanti della sua vita; ha l’occasione di riflettere e confrontarsi su temi di rilievo e queste riflessioni le analizziamo con lui in tutto il racconto. Ma soprattutto, uno dei temi principali è l’importanza che hanno le parole (dal quale si ispira il titolo), specialmente per un traduttore.

Di quasi 500 pagine, “Il peso delle parole” è un libro che verrà sicuramente apprezzato da chi ama i pensieri profondi, i ragionamenti, temi di un certo rilievo ai quali non esiste una sola ma molteplici risposte dettate da diversi punti di vista, dagli amanti delle lingue e dell’appropriato uso delle parole.

Un libro che bisogna leggere lentamente per poterlo apprezzare complessivamente e non ci si deve far spaventare dalla sua lunghezza in quanto spesso l’autore ripete gli episodi.

Vi ho convinto? Comprendo bene che questo libro non possa piacere a tutti ma personalmente io amo questo genere di libri che fanno riflettere. E voi avete mai vissuto qualche episodio che vi ha letteralmente sconvolto la vita e di conseguenza i vostri piani? Siete aperti ai cambiamenti e agli imprevisti (non sempre piacevoli)?

‘Che cosa ci si aspetta, si chiese, quando si torna sui luoghi di una vita pregressa? Ricordi. Certo. Ricordi particolarmente vividi, pullulanti di immagini, sottesi dalle tonalità emotive del passato. Certo. Ma che cosa ci si auspica da questi ricordi? Che ne facciamo? Dentro di noi sentiamo il nostro dilatarci interiore. È questo? E ci aiuta quando con il pensiero ci inoltriamo e ci dilatiamo nel futuro?’

Author: Martina P.
Martina P., una ragazza con diverse passioni tra le quali spicca anche la lettura. Da aprile 2020 decide di creare una pagina facebook/instagram con lo scopo di invitare molti al "quasi perso e accantonato" piacere di leggere. Tramite le sue recensioni, stimola la curiosità delle persone, cercando di diffondere la cultura e di far apprezzare la lettura. Leggere per aprire la mente, arricchire il proprio bagaglio culturale e dar vita a nuovi pensieri e ragionamenti: da qui nasce il nome della sua pagina "Pensamientos Libres by MP