Recensione “La signora delle camelie”

“È da una galoppata in senso stretto che ha origine la fortuna della Signora delle camelie e, successivamente, della Traviata di Giuseppe Verdi. Un giorno di settembre del 1844, infatti, di ritorno da una passeggiata a cavallo Alexandre Dumas figlio si recò al teatro parigino dei Variétés, frequentato soprattutto da ‘un’aristocrazia della galanteria’ composta perlopiù da giovani mantenute e dai loro ricchi protettori. In quel variegato ambiente, quella sera, Dumas figlio incontrò la donna che avrebbe segnato la sua vita e la sua fortuna di romanziere. ‘Era alta e sottile, scura di capelli, il viso rosa e bianco. Aveva la faccia minuta, occhi allungati di smalto, come una giapponese, ma vividi e fieri, le labbra d’un rosso ciliegia, i più bei denti del mondo.’ Si faceva chiamare Marie Duplessis, ed era conosciuta anche per la voracità con la quale dilapidava i patrimoni degli amanti, alcuni dei quali famosi, come ad esempio Franz Liszt” (dalla Postfazione di Cinzia Bigliosi). Alexandre si innamorò dal primo istante di quella giovane, che avrebbe ispirato la protagonista della Signora delle camelie: una grande storia d’amore senza tempo, un libro che sarebbe diventato in breve tempo un classico della letteratura romantica.

“… alla donna a cui l’ educazione non ha insegnato il bene, Dio apre quasi sempre due strade, che ve la riconducono: il dolore e l’amore.”

‘La Signora delle Camelie’ in un’opera toccante e struggente che ci trascina nel cuore di Parigi durante il XIX secolo. In questo romanzo, Dumas intreccia il dramma dell’amore con la rigida moralità dell’epoca, creando un capolavoro intriso di passione e tragedia.

“Quante strade prende il cuore, e quante scuse inventa per ottenere quello che vuole!”

La storia si concentra su Marguerite Gautier, una cortigiana parigina celebre per la sua bellezza e raffinatezza. Ma sotto l’apparenza seducente si nasconde una donna con un cuore d’oro, afflitta da un passato doloroso. Quando Armand Duval, un giovane e ardente aristocratico, fa irruzione nella sua vita, i due si innamorano perdutamente.

“Dalla prima volta che vi ho vista, non so come nè perchè, avete preso un tale posto nella mia vita, che non riuscivo a scacciare dalla mente la vostra immagine. Oggi quando vi ho incontrata, dopo due anni che non vi vedevo, mi siete entrata, con una forza ancora più grande, nel cuore e nello spirito.”

L’amore tra Marguerite e Armand è descritto con una tale intensità che traspare dalla pagina. È un sentimento che sfida la società, infrange le convenzioni e mette in discussione i precetti morali dell’epoca. Mentre la passione tra i due cresce, diventano schiavi dei loro sentimenti, lottando per vivere un amore che sfida ogni barriera.

“… non sono nè abbastanza ricco per amarvi come vorrei io, nè abbastanza povero per amarvi come vorreste voi. Dimentichiamo, dunque: voi, un nome che deve esservi quasi indifferente, io, una felicità che mi diviene impossibile.”

Dumas ci porta attraverso le strade pittoresche di Parigi, nei salotti lussuosi e nei teatri, creando un ambiente ricco di sfumature e contrasti, in cui l’amore si scontra con la società e il destino. La forza dei personaggi principali, Marguerite e Armand, trasforma questa storia in una tragedia romantica che tocca il cuore del lettore.

“Piano piano, la cortigiana spariva, accanto a me c’era una donna bella, giovane, che amavo, da cui ero amato, e che si chiamava Marguerite: il passato non aveva nessuna consistenza, l’ avvenire nessuna nube. Il sole brillava sulla mia amante come avrebbe brillato sulla più casta fidanzata.”

L’autore ci fa riflettere sulla fragilità dell’essere umano, sulle scelte che facciamo per amore e sul prezzo che spesso dobbiamo pagare. Il romanzo trasuda emozione e ci ricorda che, nonostante le convenzioni e le aspettative sociali, l’amore puro e passionale può fiorire nei luoghi più inaspettati.

‘La Signora delle Camelie’ è una storia coinvolgente che invita i lettori a riflettere sull’amore, sulla libertà e sulle barriere sociali. È un viaggio nel cuore dell’emozione umana e nella lotta tra il desiderio personale e le aspettative imposte dalla società, offrendo una visione toccante e coinvolgente dell’amore e delle sue complesse sfumature.”

Una lettura che ho amato profondamente, che mi ha commossa; purtroppo i pregiudizi non hanno ere, non fanno parte solo del passato, finchè in questo mondo vigerà l’ignoranza non ne saremo immuni.

Una lettura che consiglio.

“Il vero amore rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispiri.”

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"