Recensione del romanzo “La bambina venuta dalla foresta” di Glendy Vanderah edito da Newton Compton

“La bambina venuta dalla foresta”
titolo originale: Where the forest meets the stars
Autrice: Glendy Vanderah
traduzione di: Martina Rinaldi
Casa editrice: Newton Compton
data di pubblicazione: 1 Aprile 2021
pagine: 329
prezzo: 11,40

Ai primi posti delle classifiche negli Stati Uniti
Un libro incredibile che riesce a toccare le corde più intime del cuore

Con il cuore infranto per la perdita di sua madre, Joanna Teale decide di tornare a dedicarsi alla sua passione e riprendere in mano la ricerca universitaria sugli uccelli che nidificano nelle foreste dell’Illinois. Vuole dimostrare a sé stessa che le difficoltà non possono fermarla, e così si getta nell’impresa con abnegazione. La sua solitudine viene però interrotta dall’apparizione di una misteriosa bambina, che si presenta alla sua porta a piedi nudi e coperta di lividi. La piccola dice di chiamarsi Orsa, e sostiene di essere stata mandata dalle stelle per assistere a cinque miracoli. Preoccupata per la bambina, Jo accetta – seppure con riluttanza – l’idea di trattenerla con sé, almeno fino a quando non saprà di più sul suo passato. Ma Jo non può farcela da sola, e così chiede l’aiuto del vicino, Gabriel Nash, per risolvere il mistero della bambina delle stelle. Più tempo trascorrono insieme, infatti, e più domande assillano Jo: come fa una ragazzina così piccola non solo a leggere ma anche a capire Shakespeare? Perché in sua presenza continuano a succedere cose straordinarie? Chi è davvero Orsa? Anche se Jo e Gabriel sentono di essersi affezionati a quella bambina, sanno bene che ci sono decisioni difficili che li attendono. E con l’arrivo dell’estate, si avvicina anche il quinto miracolo… Quando un pericoloso segreto del passato si abbatterà su di loro, le stelle saranno in grado di proteggerli?

Ho deciso di leggere questo romanzo perché la trama mi era piaciuta grazie a due elementi di mio interesse, utilizzati dall’autrice Glendy Vanderah per la stesura del libro.
In primis ero rimasto piacevolmente sorpreso dalla professione di una delle protagoniste: Joanna Teake, una etologa che dopo la perdita della madre e una grave malattia, decide di continuare a professare i suoi studi da ornitologa nelle ampie foreste dell’Illinois. Da amante della natura ho sempre dovuto acquistare saggi per poter entrare nel vivo della mia passione.  Ho apprezzato, invece, la competenza dell’autrice che si diletta con efficacia nel settore ornitologico, mostrando la reale vita di una ricercatrice, alle prese con nidi, condizioni meteorologiche e censimenti.

Il secondo elemento che mi ha incuriosito era l’alone di mistero che emanava la seconda protagonista del romanzo: la piccola “Orsa”, una bambina che appare all’improvviso davanti alla casa del professore universitario in cui stava alloggiano Joanna.  La ragazzina è sporca, scalza e coperta di ferite e lividi.

Nel corso del romanzo, confermerà piu’ volte di provenire da un altro pianeta di essere una studentessa e di dover rimanere sulla terra sino alla fine della sua ricerca: assistere a cinque miracoli.

Joanna, ma anche il lettore, notano sin da subito degli elementi contrastanti che non fanno di certo pensare a una ipotesi fantascientifica e questo genere, all’inizio, interesse e suspence.
Tuttavia la prima parte del romanzo appare un po’ statica e si svolge piu’ che altro in un unico spazio temporale e geografico, analizzando la vita di Joanna, i suoi problemi con il cancro, l’accettazione del suo “nuovo” corpo e la strana relazione con un vicino di casa “Gabriel” che lavora come venditore di uova, ma che in realtà denota una discreta cultura.

Joanna è quindi rapita da queste due strane relazioni per molte pagine del libro. Ha voglia di aiutare la piccola Orsa e di comprendere la sua reale condizione familiare, ma ha anche il timoroso piacere di iniziare una relazione con un uomo depresso e solitario che per la prima volta non la mette in imbarazzo a causa delle sue cicatrici post-operatorie.

Ho apprezzato tanto, invece, l’altro tema trattato dall’autrice, ossia il profilo psicologico di una donna giovane e bella che ha dovuto affrontare il cancro, portando nel contempo le cicatrici della battaglia sul suo corpo che fino a pochi mesi prima era oggetto di interesse da parte del sesso maschile e sua primaria fonte di relazione con gli altri.

Il carattere combattivo che ha saputo dare alla protagonista sarà senz’altro d’aiuto per molte persone che purtroppo stanno affrontando questa dura battaglia ed ho apprezzato in realtà, la schiettezza e a volte la crudezza con cui è stato affrontato il problema. E’ in pratica una storia, all’interno della…storia.

Fortunatamente nella seconda parte, il romanzo prende vita, la fissità della relazione a tre (Joanna, Orsa e Gabriel) è spezzata da un colpo di scena, quasi inatteso che da nuovo gusto al lettore e la convinzione di aver scelto un romanzo interessante.

Un altro punto a favore è dato dalla abilità con cui Glendy Vanderah descrive la vita quotidiana di Orsa e le continue casualità o coincidenze che fanno apparire la ragazzina come una figura realmente misteriosa e magica. Dalla sua strana e ampia cultura, sino a vari accadimenti straordinari che la precedono o susseguono alle sue gesta.

Il lettore sino a poche pagine dalla fine del libro, continuerà infatti a chiedersi chi è veramente la piccola Orsa e se Joanna e Gabriel saranno in grado di risolvere il mistero che si reca dietro alla “bambina delle Stelle”.

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Copia offerta dalla Casa Editrice
Newton Compton

Appassionato di lettura sin da bambino, lavora nel settore divulgativo astronomico, naturalistico e fotografico, attraverso il suo magazine on-line https://www.binomania.it e collaborando con varie riviste di settore.