Recensione del romanzo “Isola di Neve” di Valentina D’ Urbano edito da Longanesi

Isola di neve
Autrice: Valentina D’ Urbano
genere: narrativa italiana
Casa editrice: Longanesi
data di pubblicazione: 13 Settembre 2018
pagine: 456
prezzo: 11,90

TRAMA

Un’isola che sa proteggere. Ma anche ferire.
Un amore indimenticabile sepolto dal tempo.

2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile.
L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida – l’isoletta del vecchio carcere abbandonato –, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger – violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida – e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta.

1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Sullo sfondo suggestivo e feroce di un’isola tanto bella quanto selvaggia, una storia indimenticabile. Con la travolgente forza espressiva che da sempre le è propria, Valentina D’Urbano intreccia passato e presente in un romanzo che esalta il valore e la potenza emotiva dei ricordi, e invita a scoprire che, per essere davvero se stessi, occorre vivere il dolore e l’amore come due facce di una stessa medaglia.

RECENSIONE

“Lo sai perché continui a tornare. E io continuo ad aspettarti.”

2004: Manuel ha 28 anni, ha commesso un errore imperdonabile che lo fa precipitare nel baratro. Decide quindi di rifugiarsi sull’isola di Novembre, l’isola dei suoi nonni. Li conosce Edith, una giovane tedesca giunta sull’isola per risolvere un mistero che ha 50 anni. La storia di Andreas Von Berger, un violinista che è stato detenuto nel carcere di Santa Brigida è che , secondo Edith,ha nascosto il suo vìolino di inestimabile valore. L’unico indizio che hanno è il nome in codice di una donna: Tempesta.

«Guarda che non devi avere paura» mormorò l’uomo. «Non ti faccio niente.»«Lo so che non mi fai niente. Io sono fuori e tu dentro. Non ho paura» replicò Neve, scontrosa.

Valentina D’Urbano dipinge a tratti nitidi una storia isolana, persa nel tempo e nello spazio. L’incontro fra due anime fragili e vaganti, la soluzione di un mistero vecchio di 50 anni. Storie d’amore e di violenza, forti, che si incontrano e si perdono nel tempo. Segreti inenarrabili si nascondono fra le mura del carcere di Santa Brigida, che terranno il lettore inchiodato alle pagine del romanzo fino a notte fonda. Le mura del carcere e delle abitazioni abbandonate occhieggiano al lettore e ai due protagonisti. Adatto a chi ama libri scrupolosi, narrati con il calore della passione per la scrittura, ma pervasi di un mistero celato nel tempo,su cui si accende una luce improvvisa, come su un palcoscenico fra immaginazione e realtà.

“Quella musica era reale. Vibrava nell’aria, poi scendeva e si rompeva, respirava e riprendeva a correre, straordinariamente simile alla voce umana.”

Author: La redazione