Recensione del libro “Con il sari rosa”

“Con il sari rosa”
Sampat Pal con la collaborazione di Anne Berthod
Traduzione di: Giovanni Zucca
Casa editrice: Piemme
data di pubblicazione: 2010
genere: biografico
pagine: 260

TRAMA

Un giorno, quando Sampat è ancora piccola e ha i piedi a mollo in una risaia, vede passare un gruppo di bambini. Ordinati e puliti, non sono certo diretti al lavoro nei campi. Vanno a scuola, le dice qualcuno. Sampat non sa bene cosa sia la scuola, ma sa che solo i ricchi ci vanno. Sampat appartiene a una delle caste più basse dell’India, è quasi un’intoccabile, e vive in un misero villaggio dell’Uttar Pradesh. Il suo destino sembra segnato. Ma lei è una bambina sveglia e quel giorno decide di andare a scuola con gli altri. Nulla può però contro le millenarie tradizioni del suo paese. A dodici anni viene data in sposa a un uomo più vecchio. Da quel momento la consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito, alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più elevata. Sampat però non sopporta le prevaricazioni e non accetta di essere considerata inferiore a nessuno. Quando la suocera la caccia di casa perché non ha accettato di subire in silenzio l’ennesima angheria, Sampat si mette a cucire abiti che poi vende, rendendosi indipendente. In poco tempo diventa la paladina degli oppressi, soprattutto delle donne. Che in migliaia, da tutta l’India, si uniscono a lei per dare il via a una rivoluzione rosa, dal colore del sari che hanno scelto come divisa. Un’onda rosa che fa paura a chi non vuole che le cose cambino.

“Una donna sola può realizzare cose incredibili, se solo trova dentro di sé il coraggio di agire”

“Con il sari rosa”  è la vera storia di Sampat Pal, una donna che ha scelto di combattere le ingiustizie che affliggono la sua gente. La sua figura è per molte donne un punto di riferimento per quelle che si ritrovano da sole  e abbandonate a combattere contro tutti.

Già da bambina, Sampat mostra la sua indipendenza e la sua forza di carattere. La sua famiglia appartiene a una delle caste più disprezzate dell’INDIA e per tale motivo  non le è permesso studiare.
Ma la vita vuole che un giorno, mentre era nei campi a lavorare, vede passare  un gruppo di bambini  e, presa dalla curiosità, decide di seguirli.
Attraverso quei bambini arriva a una scuola.
Un giorno  con l’aiuto dello zio affronta il padre dicendogli che vorrebbe iniziare e frequentare la  scuola, lui vedendola così decisa si arrende al volere della figlia .
A Simpat piace andare a scuola e in poco tempo impara l’alfabeto e tante parole nuove.

“Disegnare lettere nella sabbia non mi bastava più. Volevo avere anch’ io la mia lavagnetta, essere una scolara in tutto e per tutto. Imparare a leggere, a scrivere e a far di conto…me lo sognavo anche di notte.”

Purtroppo suo padre decide  di comprare delle terre e per questo motivo la bambina è  costretta a lasciare la scuola, purtroppo  Hanuman Dhara, è un minuscolo villaggio abitato da poca gente e senza scuole.

Lei non sapeva nulla, ma il padre per lei aveva già scelto il suo destino : ancora bambina era già stata promessa sposa a un suo parente.

Lei rispetta il volere del padre, si sposa, si trasferisce a  casa del marito dove ad aspettarla c’è una suocera indisponente che appena può cerca di screditare la nuora davanti a tutta la famiglia e in primis davanti al figlio.
Ma Sampat inizia a ribellarsi.

“In realtà il mio destino era già deciso fin dall’inizio : le nuore ribelli hanno sempre e comunque torto. Specialmente quelle che osano rimettere in discussione la gerarchia delle caste.”

Simpat di nascosto dal marito e dai suoceri, inizia a frequentare  dei convegni grazie ai quali  ha il coraggio di prendere alcune decisioni molto importanti per la sua vita. Inizia così il cambiamento.

Lascia la casa dei suoceri, si trasferisce assieme al marito e apre una scuola di cucito per altre donne, è lei a mantenere la famiglia che è in continua crescita.
Si batte per migliorare la condizione femminile delle caste più povere, per abolire i maltrattamenti coniugali  e abolire ogni tipo di ingiustizia.

Grazie alla sua forza di carattere e al suo carisma molte donne si rivolgono a lei per risolvere le loro diatribe familiari ed è così che nasce la Gulabi gang.

“Perché è questa la forza delle donne: sono solidali tra loro. Nessuna di loro conosceva la vittima di sopruso. Ma tutte sapevano  cosa voleva dire essere umiliate solo perché appartenevano al sesso debole.(…)
Gulabi vuol dire rosa, in hindi. La parola viene da gulah, che indica rosa come fiore. Il rosa è il colore della vita, ha un che di gioioso ed è vistoso quanto basta per essere visibile da lontano.”

La Gulabi gang nasce nel marzo del 2006 da allora Sampat Pal non ha mai smesso di lottare per i diritti della sua gente, affrontando  affrontato poliziotti corrotti, bramini prepotenti e mariti violenti.

“Con il sari rosa” racconta la vita di una donna coraggiosa, una storia coinvolgente, l’inizio di un viaggio che ci porta in India a scoprire una cultura diversa dalla nostra , un libro che fa riflettere su alcune realtà ancora presenti in diverse parti del mondo.
Un libro che consiglio di leggere a chi come me è curioso di capire le culture di altre popoli e trovano interessanti le storie di personaggi davvero esistiti che lottano per il bene degli altri.

“L’istruzione deve servire a migliorare la società, e il governo spende milioni di rupie per far sì che le ragazze abbiano accesso agli studi. Ma la scuola non è solo una questione di conoscenza, è anche una questione di valori.”

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Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la curatrice del blog letterario "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga.