E dopo il ruolo di mamme, psicologhe, autiste, lavandaie, cuoche, aiuto compiti…
Possiamo entrare nella categoria ATTIVISTE FEMMINISTE?
Perchè no?
Le attiviste femministe del passato possiamo dire che ci hanno spianato la strada, e sì… perché alcune di loro per la libertà e per un posto in società hanno perso anche la vita.
Alcuni nomi? Eccoli: la prima fu Olympe de Gouges, lottò tutta la vita per i diritti delle donne: nel settembre del 1791 pubblicò la Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina, un documento giuridico sul modello della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789. Si fidò delle promesse dell’Illuminismo francese, ma a soli 45 anni finì sul patibolo. Emmeline Pankhurst, leader principale delle suffragette inglesi che fondò la Women’s Social and Political Union (WSPU), un movimento per il diritto al voto delle donne, lotta che l’ha portata in carcere in più di un’occasione. La WSPU ha ottenuto quel diritto nel 1928 per tutte le donne dopo aver raggiunto la maggiore età a 21 anni.
Poi c’è la grande Virgina Woolf che è considerata una delle figure di maggiore spicco della modernità letteraria del XX secolo. È stata una delle prime a riflettere sull’identità femminile e sul suo rapporto con le arti. Il suo lungo saggio “Una stanza tutta per sé”.
Seguono poi ma non per ordine di importanza: Frida Kalo , Nelly Bly, Mary Wollstonecraft contro il matrimonio e l’educazione delle donne, Simone De Beauvoir, filosofa della seconda ondata del femminismo, Angela Davis l’attivista afroamericana accusata di omicidio e altre ancora…
E le attiviste femministe di oggi?
Esistono? Si comportano seguendo le impronte delle nostre ave?
Chi sono?
Sono solo persone che si espongono e condividono le loro idee?
Secondo me no. Il mondo delle femministe è cambiato. Con il passare del tempo il femminismo ha preso tutt’altra strada (mio parere personale) io sarei rimasta fedele agli ideali di un tempo, mentre oggi le idee delle donne hanno cambiato rotta. Per la donna non è importante essere solo padrona del proprio corpo e far di esso ciò che si vuole perché tanto abbiamo i giusti strumenti per mettere a posto tutto. In realtà credo che noi abbiamo delle responsabilità nei confronti delle giovani donne di oggi.
La società ha un ruolo molto importante in questo, ma io credo che più di chiunque altro siano le mamme ad avere il maggior ruolo di “Attiviste femministe” per le loro figlie e lo dico da madre di due ragazze. Come possiamo aiutare le nostre figlie? Prima di tutto insegnando loro ad essere indipendenti non solo economicamente ma soprattutto intellettualmente e questo può avvenire soltanto attraverso la conoscenza, lo studio e trasmettendo loro i giusti valori.
Quando io ero giovane, molte mamme inculcavano alle loro figlie di trovare un “buon partito” così si sarebbero sistemate e di conseguenza tutta la famiglia ne avrebbe beneficiato. Per fortuna, in questo io sono stata molto fortunata, anzi mia madre ci ha abituate fin da piccole ad essere autonome e a contare solo su noi stesse, anche se questo l’ho capito solo da poco tempo. All’inizio la accusavo di essere stata troppo severa, ma ora la ringrazio perché se ho potuto affrontare alcune difficoltà è stato anche grazie a lei.
Io alle mie ragazze sto cercando instillare i semi intellettuali dello studio e della lettura, mettendo anche in gioco, in primis, me stessa. La pratica per loro arriverà dopo, anche se con la primogenita, quindicenne, sto iniziando a raccogliere i primi frutti.
In cosa possiamo essere utile alle nostre ragazze?
Insegnando loro l’indipendenza, la libertà di pensiero e se credono in qualcosa per cui lottare, per i loro ideali ma sempre nel rispetto del prossimo.
Purtroppo viviamo in una società dove si pensa di essere arrivati alla completezza dei nostri diritti, ma non è così (purtroppo) e questo è anche colpa dell’ambiente che ci circonda.
Avendo una figlia adolescente che sta facendo gradualmente il suo debutto nel mondo, lasciando il nido per esplorare il bello della vita, mi rendo conto di quanto le donne siano comunque ancora penalizzate per il fatto che loro, alcune attività non possono farle perché sono “femmine” mentre per i maschietti è sempre tutto un po’ più semplice.
Vi starete chiedendo quali siano queste differenze.
Punto primo: una adolescente non può vestirsi come vuole , perché se veste con la gonna o una maglia un po’ corta oppure con dei pantaloncini o un vestitino un po’ attillato, è preda degli sguardi di alcuni bavosi cinquantenni, magari a loro volta genitori) con uno sguardo che, purtroppo, parla da sé.
Ho assistito personalmente a sguardi del genere e da madre ho avuto davvero paura… in quel momento c’ero io ma se non ci fossi stata? O se il depravato in questione non si fosse soffermato solo a spogliarla con lo sguardo?
Quella esperienza di vita, mi spaventò a arrivai a consigliare a mia figlia di vestirsi in un determinato modo.
Volete saper la sua risposta? << Ma mamma, non eri tu quella che affermava che le donne devono essere libere di vestirsi come vogliono? Perché non è il vestito che giudica una persona e non è un vestito un po’ attillato che da il permesso a un uomo di violare quel corpo?
E sì, come darle torto, questo è il mio pensiero… Ho sempre odiato la frase “quella se l’è cercata” ma è la società in cui viviamo che è sbagliata, come facciamo a cambiare la società in cui viviamo se abbiamo paura? Con la paura, le realtà non si cambiano, quindi come fare? Dobbiamo trasmettere un po’ di malizia alle nostre ragazze? Dobbiamo bombardarle di notizie spaventose facendo sì che abbiano paura anche della loro ombra? Cosa possiamo fare? Credo che dobbiamo assolutamente parlare con loro, dare spazio al dialogo e responsabilizzarle. Purtroppo non abbiamo altre armi, di certo non possiamo costringerle a non vestirsi come vogliono, sono donne nate in un mondo libero e hanno il diritto di vivere libere sempre nel rispetto degli altri.
Punto secondo: Il maschietto può fare ciò che vuole senza essere giudicato mentre la femminuccia alcune cose non può permettersele perché sarebbe compromessa la sua REPUTAZIONE! Non sto ad elencarvi quale siano le cose concesse e le cose negate a una ragazza perché sono tante.
La cosa che mi fa più rabbia è vedere che a volte sono i genitori stessi a fare la differenze di genere: lui può perché è maschio, lei non può perché è femmina…
Perché viviamo ancora in una società dove le ragazze debbano essere penalizzate perché donne, perché facente parti del sesso debole?
Perché tutt’oggi veniamo classificate come sesso debole?
Punto tre: alle ragazze, fin da piccole viene inculcato (involontariamente) che sia la normalità sposarsi e avere figli, non è colpa nostra ma del sistema…Alla donna viene dato per scontato che essere madri sia la cosa più naturale possibile, che l’amore di una madre è forte, che noi siamo nate per essere madri e che tutto ciò che accompagna il post partum riusciremo a superarlo, Ma perché tutte queste bugie? Perché ci hanno raccontato questo mondo perfetto, idilliaco della maternità? Noi non siamo state “programmate” passatemi il termine per essere madri, noi siamo Donne, esseri umani, abbiamo le nostre idee, i nostri sogni abbiamo bisogno anche noi della nostra libertà.
Essere madri non è semplice, non si nasce madri lo si diventa con il tempo e allo stesso modo si diventa donne, crescendo e maturande delle idee.
Essendo madre di due ragazze ho una grande responsabilità, dire a loro le cose come stanno, anche se molto giovani. Non ho mai tenuto nascosto nulla delle mie difficoltà: di donna e di madre, di come sia stato dura crescere due bambine da sola, delle paure che ho dovuto superare e di non credere alle donne che diranno loro il contrario, perché non è scritto nel nostro DNA che dobbiamo per forza essere madri, io nonostante fosse il mio desiderio più grande diventare madre, metterlo in pratica è stato molto difficile, tornassi indietro avrei apprezzato che qualcuno mi avesse detto che non sarebbe stato semplice, che non avremmo partorito bambole ma esseri umani con le loro esigenze e i loro bisogni, e invece ci viene detta la balla che fare figli è la cosa più naturale del mondo, che tutto viene da sé, e non è così, ditelo alle vostre figlie così non si sentiranno in colpa quando diventeranno madri(se lo diventeranno) e si sentiranno incapaci e inadeguate perché talmente stanche da sentirsi di non farcela.
Siate sempre sincere con loro, anche se a volte la realtà è dura e ai loro occhi di giovani adolescenti appare tutto innocuo.
Educhiamole a essere Donne libere, donne che devono credere nei loro sogni e insegniamo loro a battersi per i loro diritti.
Diamo loro delle armi per rendersi libere, regaliamo loro libri, facciamo loro conoscere le storie delle donne del passato solo così potremo essere d’aiuto.
Parliamo con loro anche se sembra che non ci ascoltino…. Piantiamo un semino e vedrete che con il tempo questo semino diventerà una quercia, forte e robusta che nessuno riuscirà a sradicare.
Insegniamo alle nostre figlie ad essere Donne forti e indipendenti e di credere sempre in loro stesse anche se andranno contro corrente, la cosa bella è proprio questa: l’unicità e rimanere sempre fedeli a se stesse.
Un grazie alle donne del passato e a tutte le donne che hanno contribuito a renderci giorno dopo giorno le donne libere e forti che siamo…
Libere da ogni schiavitù di pensiero e da ogni pregiudizio.
Cosa ne pensate?