Recensione “Le lupe di Pompei” di Elodie Harper

Le lupe di Pompei sono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, Cressa. Ma nessuna di loro si chiama davvero così. Questi sono i loro nomi da schiave, costrette alla prostituzione nel bordello cittadino dal cinico padrone Felicio. Nella Pompei antica, che procede ignara incontro al proprio destino, vivendo contrasti abissali tra ricchezza e miseria, uomini e donne, cittadini liberi e schiavi privi di qualunque diritto, le ragazze che abitano il postribolo tentano ogni giorno di sopravvivere alla brutalità delle loro notti. Qualcuna, come Amara, ricorda un passato di libertà ed è decisa a riconquistarlo con ogni mezzo; altre, al contrario, sono nate schiave e non hanno conosciuto un’esistenza diversa. Ma nonostante il dolore di ogni storia personale e la continua gara per procacciarsi clienti, denaro e pane, le lupe possono contare le une sulle altre, farsi custodi delle reciproche debolezze e paure, proteggersi a vicenda ogni volta che è possibile, senza perdere la capacità di cogliere minuscole gioie quotidiane, ma soprattutto senza perdere la speranza: le strade di Pompei sono piene di opportunità e perfino chi non ha più nulla può trovare un’occasione per rovesciare la sorte in suo favore. Con Le lupe di Pompei, primo capitolo di una trilogia imbastita sullo sfondo di una realtà lontana nel tempo ma brulicante di vita, Elodie Harper mette in scena un denso, avvincente racconto di resistenza umana e femminile, riuscendo a dar voce alle donne le cui storie sono rimaste ai margini della Storia.

‘ <<Ci si abitua a non avere nulla, no? E poi, di colpo, avere qualcosa, sentire qualcosa…>>. Si perde un’altra volta. <<É bello e triste insieme?>>.
<<Si, perché niente ti appartiene, neanche la felicità>>.
<<Timarete, persino gli schiavi sono padroni della loro felicità. Anzi, le emozioni sono le uniche cose che possediamo>>.’

Attratta dall’ambientazione e dalla quarta di copertina ho voluto approcciarmi alla lettura di questo primo libro di una trilogia, scritto da Elodie Harper ed edito da Fazi Editore, Le lupe di Pompei.

Amara, originariamente chiamata Timarete prima di esser venduta come schiava e ridotta a prostituirsi in un bordello, nella sua vita precedente era la figlia di un medico. Come lei, altre ragazze del postribolo avevano una vita diversa da quella attuale. Prima erano libere e appartenevano serenamente ed esclusivamente alle proprie famiglie. Ora sono come degli oggetti, proprietà di un uomo che con soldi e potere le utilizza per aumentare i suoi guadagni. Le cambia il nome e loro non hanno possibilità di sfuggire a questo triste destino. Nessuna di loro ha più sogni o speranze in un futuro diverso, né tantomeno cercano di crearseli quando capita l’occasione per paura di rimanere deluse e non poterli mai realizzare. Ma nonostante questo, soltanto una di loro, con un po’ di fortuna e astuzia, riesce a conquistarsi la sua libertà. Chi sarà questa forte eroina e in che modo raggiungerà il suo obiettivo? A voi scoprirlo.

La lettura scorre molto lenta e personalmente ho faticato a continuare a causa dei troppi nomi e dettagli che, a mio parere, appesantiscono e sviano il lettore su temi di minore importanza che confondono e spostano l’attenzione su dettagli meno rilevanti. Spero che i prossimi due libri saranno alleggeriti e più scorrevoli.

D’altro canto, mi sono piaciute molto le citazioni all’inizio di ogni capitolo, tratte da capolavori di autori tra i quali Plinio il vecchio.

Ho inoltre apprezzato i valori e i concetti che emergono nel racconto: in primo luogo il tema della libertà, un concetto che spesso, durante il corso dei secoli è stato sempre un sogno da raggiungere in particolar modo dalle donne o da qualsiasi schiavo. La sorellanza e la solidarietà femminile delle protagoniste, caratteristiche che vengono fuori soprattutto nei momenti di difficoltà e che dà la giusta forza per andare avanti a sopportare le violenze e le torture alle quali purtroppo sono destinate. Il divario che spicca tra povertà e ricchezza ed il potere legato a quest’ultima. La perdita della dignità di queste donne, alle quali è stato attribuito un nome diverso da quello che avevano prima di essere comprate e vendute come schiave.

Tutti temi che fanno pensare ed alcuni ci possono pure far riflettere su questioni attuali. Nonostante sia un romanzo inventato, purtroppo i fatti, in qualche modo differenti, sono realmente accaduti ed è impensabile che in tempi e circostante diverse esistano ancora avvenimenti simili al giorno d’oggi.

Si arriverà un giorno a dire di essere completamente liberi?

Cos’è, per voi, il concetto di libertà?

‘Nessuno la tiene stretta, ma non importa. Non ha bisogno che la consolino, né Felicio né nessun altro. Qualunque paura si può superare, se ci si impegna.’

“Le lupe di Pompei”
Autrice: Harper Elodie
Traduzione di: Isabella Zani
Casa Editrice: Fazi
data di pubblicazione: 20 Settembre 2022
pagine: 440

Author: Martina P.
Martina P., una ragazza con diverse passioni tra le quali spicca anche la lettura. Da aprile 2020 decide di creare una pagina facebook/instagram con lo scopo di invitare molti al "quasi perso e accantonato" piacere di leggere. Tramite le sue recensioni, stimola la curiosità delle persone, cercando di diffondere la cultura e di far apprezzare la lettura. Leggere per aprire la mente, arricchire il proprio bagaglio culturale e dar vita a nuovi pensieri e ragionamenti: da qui nasce il nome della sua pagina "Pensamientos Libres by MP