Libri da leggere a Dicembre 2023

Carissimi lettori,

Con l’avvicinarsi di Dicembre 2023, eravamo in attesa di un’esplosione di nuove pubblicazioni letterarie, pronte a catturare la nostra immaginazione nel periodo natalizio. Tuttavia, il panorama delle uscite editoriali sembra meno florido del previsto, e il prossimo mese potrebbe riservarci sorprese più consistenti.
Ecco un breve sguardo alle poche novità che saranno disponibili a Dicembre:

1853. Il giovane pittore Lars Hertervig, allievo all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, è un’anima irrequieta, divisa tra l’insicurezza verso il suo talento e l’amore per Helene Winckelmann, la figlia della sua padrona di casa. L’ossessione di Lars per Helene, accesa da furiosi deliri sessuali, diventa così strabordante da costringere la famiglia della ragazza ad allontanarlo dalla stanza in cui alloggia. Senza più un posto dove andare, Hertervig passa il tempo in un locale, tra gli scherni dei suoi raffinati compagni di corso, mentre fa la posta all’appartamento dei Winckelmann dove cerca disperatamente di essere riammesso. Un limbo che, inesorabilmente, lo conduce alla follia, in un labirinto della mente a cui soltanto la sorella maggiore, Oline, può avere accesso. 1991. Uno scrittore trentenne, Vidme, resta affascinato da un quadro di Hertervig e vuole raccontarlo in un romanzo. Ma i tormenti di quel pittore attraversano i secoli e arrivano sulla pagina di Vidme, che dovrà combattere, per scrivere il libro, anche contro i propri fantasmi. Jon Fosse cattura la luce e le ombre che illuminano le anime di due uomini lontani nel tempo. Il risultato è un romanzo immaginifico, selvaggio e intenso come il cielo del Nord, con una scrittura musicale che racconta la perdizione dell’arte e la forza di sentimenti irrefrenabili.

“Jon Fosse dà voce all’indicibile.”
Dalla motivazione del premio Nobel per la Letteratura 2023

Nessuno sa far parlare la scena di un crimine meglio di Ally Dymond, nessuno meglio di lei sa riavvolgere il nastro degli ultimi istanti di una vita: il suo lavoro è cercare le prove, che sono indiscutibili, non mentono mai. Diversamente dalle persone. Ally infatti mette sempre al primo posto la verità, anche quando può costarle la carriera. Perché, dovrebbe saperlo, i colleghi non si denunciano per nessun motivo al mondo, anche quando giocano sporco con le tracce pur di incastrare un presunto assassino. In ogni caso, all’Unità indagini crimini violenti di Exeter, Devon, nessuno vuole tra i piedi una CSI tutta d’un pezzo, perciò Ally si ritrova in una piccola e sonnacchiosa località nel nord della contea a spolverare impronte in bagni pubblici danneggiati, su utilitarie carbonizzate e collari di barboncini rapiti. Finché un giorno viene rinvenuto il corpo di una ragazza, una tossica a giudicare dai segni sulle braccia, di poco piú grande della sua Megan, l’adolescente croce e delizia della sua vita di madre single. Se per la polizia di Bidecombe il caso è semplice – la vittima aveva un fidanzato violento, consumatore abituale di crack – Ally, d’abitudine, non è mai per le soluzioni comode; inoltre la scena del crimine le dice qualcos’altro. Non è la prima volta che si trova sola contro tutti e i responsabili dell’indagine fingono di ignorare la sua esistenza, quando non le sono apertamente ostili. Dovrà mettere in campo tutte le sue conoscenze di esperta della scena del crimine per dare la caccia a un assassino che nessuno cerca al di fuori di lei. Quello che Ally non può sapere, però, è che la sua vita e quella di sua figlia sono in pericolo, perché, nel buio, l’assassino la guarda.

«Piacerà moltissimo ai fan di Broadchurch. Non riuscirete a metterlo giú». platinum

«Da questo inizio, si prospetta una serie pazzesca». Sunday Post

«Un’apertura d’effetto per una nuova serie entusiasmante». The Sun

«Una trama serrata, un ritmo incalzante, per una storia che ha al centro un assassino manipolatore e disturbante». Country & Town House

Alla fine del xix secolo, il regno asburgico era il piú orgoglioso e antico d’Europa: dalle vette dei Carpazi a nord alle acque dell’Adriatico a sud, abbracciava una decina di popoli e aveva alle spalle seicento anni di potere ininterrotto. Nessuna dinastia aveva regnato quanto gli Asburgo, nessun impero era stato tanto scintillante. Ma nel 1895, quando nasce l’ultimogenito dell’arciduca Carlo Stefano, quel grande e maestoso edificio stava già cominciando a sbriciolarsi. Era iniziato il declino che lo avrebbe portato, ventitré anni dopo, al crollo totale. Guglielmo, figlio cadetto della dinastia, crescendo avrebbe avuto molti nomi: l’Asburgo che parlava ucraino, l’arciduca della gente comune, Vasil Vyšívání, il Principe rosso. Camaleontico in politica, bisessuale dichiarato, gli occhi trasparenti e un tatuaggio a forma di ancora sul polso, fu un uomo dalle mille vite, una piú eccezionale dell’altra. E tutte al cuore degli eventi che in quel secolo decisivo avrebbero cambiato il volto dell’Europa: combattente nella Prima guerra mondiale, per un breve periodo seguace di Hitler, poi oppositore durante la Seconda, imprigionato dai sovietici nel 1947 nonostante le idee socialiste con l’accusa di essere una spia inglese e, in sovrappiú, un nazionalista ucraino. In nome dell’indipendenza ucraina strinse infatti patti con spie, militari e truffatori, in una parabola identitaria multiforme che l’avrebbe portato da aristocratico a soldato a Robin Hood dei contadini, senza mai smettere di coltivare il sogno di nazione. In questa biografia avvincente, che ora torna in libreria, lo storico Timothy Snyder parte dalle parole dei discendenti e risale a ritroso fino alla moltitudine di genti che gli Asburgo unificarono, tracciando cosí la mappa storica di un’Europa in costante mutamento e soprattutto individuando le radici di un futuro di disgreganti identitarismi nazionali. «Guglielmo d’Asburgo, il Principe rosso, portò l’uniforme da ufficiale austriaco, le decorazioni di corte dell’arciduca asburgico, l’abito semplice dell’esule parigino, il collare dell’Ordine del Toson d’Oro, e di tanto in tanto un vestito da donna; sapeva maneggiare una sciabola, una pistola, un timone cosí come una mazza da golf; frequentava le donne per necessità e gli uomini per piacere; parlava l’italiano ereditato da sua madre l’arciduchessa, il tedesco da suo padre, l’inglese dai suoi regali amici britannici, il polacco del Paese che suo padre desiderava reggere e l’ucraino della nazione cui egli stesso ambiva. Non era un innocente, ma del resto gli innocenti non fondano nazioni». «Timothy Snyder è uno degli storici dell’Europa Orientale piú originali e notevoli della sua generazione». Timothy Garton Ash «Una combinazione di ricerca accurata, vaste conoscenze e ottimo stile. Un’opera fuori dal comune». John Lukacs

Quali sono i punti critici della riflessione di Martin Heidegger meritevoli di essere non soltanto approfonditi, ma anche sottoposti al vaglio della critica? Questa è la domanda che anima il serrato confronto con il filosofo tedesco che Eugenio Mazzarella, tra i maggiori studiosi di Heidegger a livello internazionale, propone in queste pagine. Meritevole di «correzione», vale a dire di una critica che mostri senza timore debolezze e fragilità dei concetti usati, è innanzitutto il suo problematico e tragico rapporto con la politica, la sua iniziale adesione al nazismo, cosí come la sua controversa relazione con la psicoanalisi. Mazzarella, tuttavia, non risparmia nemmeno il cuore del pensiero heideggeriano: l’oblio dell’essere che avrebbe caratterizzato da un certo momento in poi la metafisica occidentale e persino i concetti di cura e autenticità che il pensatore espone in Essere e tempo. Se si dà uno sguardo all’esperienza cristiana della vita, quei concetti mostrano tutta la loro incompletezza, cosí come, a un attento esame, il tema di un doppio inizio della filosofia occidentale svela infine la sua fallacia storica e speculativa. In ultimo, Mazzarella «corregge» la pretesa heideggeriana di rappresentare una rottura epocale nella storia della metafisica, mostrando come quella rottura, benché caratterizzata da una propria geniale originalità, sia impensabile senza la riflessione sulla «storicità» dell’esistenza umana al centro della filosofia tedesca dopo Kant da Hegel a Dilthey. «Questo volume, proprio nel mettere da parte ogni confidente “scolastica” heideggeriana, apre problemi interpretativi che rinnovano anche radicalmente le possibilità di lettura della sua filosofia».

Dai Borgia ai Medici, dagli Sforza ai Pazzi. Tradimenti, ribellioni e omicidi che hanno segnato il Quattrocento e il Cinquecento

Il Rinascimento è un periodo di fioritura artistica e letteraria. Ma come ogni epoca di transizione, è segnato anche da grandi conflitti. Superbia, invidie, losche macchinazioni e congiure hanno caratterizzato il Quattrocento e il Cinquecento.

La sete di potere ha reciso spesso legami famigliari e storiche alleanze, rivelando il lato oscuro di personaggi illustri. Un esempio è quello dell’illuminato Federico da Montefeltro, conosciuto per il suo amore verso il Sapere, ma in realtà incline ad atti di violenza e inganni. Riccardo Dal Monte ripercorre più di un secolo di storia attraverso tredici drammatici episodi di cui sono protagoniste famose signorie, dai Medici di Firenze agli Sforza di Milano, e casati minori, come i Manfredi di Faenza e gli Alidosi di Imola. Il libro affronta anche famigerati omicidi, come quello del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e quello del signore di Forlì Cecco Ordelaffi. Una congiura alla volta, scoprirete le crepe più insidiose e gli inganni più eclatanti di un periodo di massimo splendore italiano.

In un’epoca di fascino e rinascita, machiavelliche congiure serpeggiano nel sottosuolo

Tra gli argomenti trattati:


La vipera viscontea complotta contro l’Imola degli Alidosi
Imola, 1424

La congiura dei Serafini e il mistero Federico da Montefeltro
Urbino, 1444

La congiura di Santo Stefano. Il tirannicidio del dissoluto Galeazzo Sforza
Milano, 1476

Pasqua di sangue. La più famosa congiura del Rinascimento
Firenze, 1478

“L’arcipapa” Girolamo e “la leonessa” Caterina sotto l’attacco degli orsi
Forlì, 1488

Il dragone deve morire. Cesare Borgia viene tradito dai suoi capitani
Italia centrale, 1502

I Bentivoglio cospirano contro il papa guerriero
Bologna, 1507-1511

Il duca Farnese nel diabolico “grande gioco” tra Francia e Carlo V
Piacenza, 1547

Una nuova indagine per l’investigatore Depin
In una Assemini che non è mai stata tanto afosa, l’investigatore Antony Depin si risveglia dal coma. Vorrebbe ricominciare da dove aveva lasciato, ma due pallottole nel ventre e tre settimane di buio hanno messo a dura prova il suo corpo. Convinto che un buon bourbon sia il migliore degli analgesici, si incammina verso il bar di Billy. Ad accoglierlo, però, non c’è il solito locale, bensì un negozio di paccottiglia cinese. Che fine ha fatto Billy? Le domande si accavallano veloci nella mente confusa di Depin. Le pallottole non solo lo hanno quasi ucciso, ma gli hanno portato via tempo prezioso, un tempo in cui il mondo sembra essere andato avanti alla velocità della luce. I casi da risolvere si sono moltiplicati e, come se non bastasse, una tizia inquietante dalla voce melodiosa gli affida un’indagine: trovare un uomo misterioso entro Natale. Con il fisico ancora in ripresa, l’investigatore dovrà indagare su un nuovo caso. Il fallimento non è contemplato: troverà quell’uomo. A costo di rimetterci la pelle, proprio come l’ultima volta.
L’investigatore Depin è tornato, ed è più determinato che mai
«L’entroterra sardo si tinge di mistero.»
la Repubblica
«Un viaggio nel processo e nel sentimento della giustizia.»
Corriere della Sera
«C’è un nuovo investigatore a Cagliari. Anzi, per la precisione, ad Assemini. Con il suo ultimo protagonista, Antony Depin, l’autore si inserisce nel solco di quella crime fiction americana che trova nella commedia e nel grottesco la sua cifra: da Stuart Kaminsky a Jonathan Lethem.»
L’Unione Sarda

Scritti da Jane Austen durante l’adolescenza, gli Juvenilia comprendono una produzione eterogenea per genere e lunghezza: frammenti di racconti, romanzi brevi, brani teatrali, poesie, e addirittura un saggio storico. I ventisette brani sono raccolti in tre quaderni manoscritti (Volume the First, Volume the Second, Volume the Third). Questa raccolta di testi getta le basi di suggestioni e personaggi che ritroveremo poi nei grandi romanzi della scrittrice.

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"