“La ribelle di Auschwitz” le frasi più commoventi

“Mi blocco. Non riesco a credere che una cosa del genere stia capitando proprio a me. E’ come osservare la scene attraverso una finestra sporca. Non mi sono mai denudata davanti a nessuno, mai.”

“Le mie possibilità di scelta mi sono state tolte via insieme al vestito. Ormai sono nelle mani di quei soldati che ci hanno palpeggiate.”

” << La guerra ci ha raggiunti>>, risponde mamma scrollando la testa. <<Probabilmente ci porteranno da qualche parte a lavorare. E noi lavoreremo, e quando la guerra sarà finita torneremo a casa.>>”

“Non riesco a capire come mai tutti i membri della nostra piccola comunità ebraica siano qui con noi su questo carro, con un’aria misera e stracciona. Non abbiamo fatto niente di male. Abbiamo sempre pagato le tasse, siamo andate a scuola, abbiamo confezionato vestiti per tutti quelli che ce li chiedevano. E tutti adoravano i nostri vestiti.”

“Mi piace molto quando mamma mi racconta le storie dei miei primi anni di vita, perchè parlano anche di mio padre e così lui, anche se non c’è più, è ancora una parte importante della nostra vita. Mamma dice che io sono identica a lui.”

“Siamo un giocattolo perverso nelle mani delle Gendarmerie. Ci appendono agli alberi, finchè non sveniamo per il dolore, poi ci fanno rinvenire per farci provare ancora altro dolore. Le urla si rincorrono per tutta la foresta.”

” Mentre raggiungo la mia fila, scorgo una scheggia di vetro sul pavimento. La guardo, e una ragazza stranissima risponde al mio sguardo. Il cuore mi balza in petto. Sono io, è il mio riflesso. Ho la testa nuda. Là sopra non c’è più niente, a parte la pelle spessa di un cranio rasato dalla strana forma ovale. “

“Usciamo dalla baracca . Il terreno tutto attorno è fangoso, non si vede un filo d’erba da nessuna parte. Il sole sta tramontando, e io non riesco a credere che dal nostro arrivo siano passati solo un’alba e un tramonto.”

” L’ inferriata è alta circa tre metri e mezzo. In cima c’è del filo spinato con delle piccole punte acuminate che sporgono come le spine di un roseto. Mi rendo conto che in quella recinzione, con le sie spine e la sua elettricità, noi siamo in trappola.”

” Non so più cosa pensare. Io non voglio morire, ma non voglio nemmeno stare qui. Qui, dove vivere è peggio della morte e morire è un divertimento per le SS.”

” Faccio del mio meglio per non addormentarmi in piedi; ma sono così stanca che mi muovo come avvolta da una nebbia. Il viso di mamma mi fluttua attorno, la sua mano mi sfiora la guancia mentre lavoro e sono di nuovo a casa.”

“Ho fame, ma ci sono cose più importanti del cibo, dei vestiti e dell’avere un tetto sopra la testa. Ho ancora la mia dignità.”

“Scegli la vita Rosie: scegli sempre la vita.”

” Sono viva. Per tutto il tempo che sono stata sepolta sottoterra, c’erano dei fiori che spuntavano sopra di me.”

“Nel mondo c’è ancora bellezza, anche se noi abbiamo pensato che non ce ne fosse più. Siamo di nuovo vive, e i fiori ci dicono che nel nostro futuro ci sarà ancora vita. Sorgiamo come i fiori e spingiamo la testa dentro al mondo. respiro il dolce profumo d’erba e di lavanda.”

” A volte non possiamo impedire che le cose brutte succedano , ma non dobbiamo mai permettere al male di mettere in ombra il bene.”

La mia recensione https://www.librichepassione.it/recensione-la-ribelle-di-auschwitz/

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"