Da oggi in libreria e on-line
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«Nell’ immaginario collettivo, ogni storia d’amore che si
rispetti inizia in maniera lieta e termina dolorosamente. Ma
qualche volta accade che gli eventi si capovolgano e che
invece sia proprio il primo incontro a rivelarsi doloroso, ai
limiti del funesto.»
Una romanzo di formazione ironico e nostalgico che racconta con humor e tenerezza gli anni
più belli di una generazione intera: quella degli anni Ottanta.
Gli anni Ottanta, gli anni delle spalline e delle Timberland, degli zaini Invicta e delle 50 Special.
E poi la musica, la lingua, i profumi, i colori di un Sud avvolgente, suadente, anche un po’ invadente, nel cuore di un’Italia in pieno edonismo economico. I suoi amici lo chiamano Zez, da Zezo, che a Napoli significa «cascamorto». Una famiglia borghese come tante, la vita di quartiere, il calcio di strada come collante sociale, e soprattutto gli amici: unici, speciali, insostituibili, a costituire il bozzolo della sua adolescenza,
a proteggerlo dalla sua timidezza e dal suo sentirsi inadeguato al mondo. E poi le temute ragazze, guardate con occhi incantati in una Napoli solare, limpida, magnetica. Ma, all’improvviso, lo strappo. Con il trasferimento al seguito del padre e della famiglia in un’altra città, distante centinaia di chilometri, Zez perde tutti i suoi riferimenti e si ritrova solo nel momento più difficile, quello del passaggio verso l’età adulta. Divertente, tenero e ironico, Che male c’è racconta gli anni più belli della generazione di chi era giovane negli anni Ottanta.
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MARCO GIANGRANDE (1970) salentino d’origine, napoletano di formazione, una laurea in Economia suo malgrado. Una seconda, in cantiere, in Storia Contemporanea. Vive e lavora a Milano da troppo tempo, trascorre le sere a studiare appassionatamente Colonialismo e Guerra Fredda, le notti a scrivere storie di innocenti evasioni e le estati a coltivare la sua passione più invereconda: massacranti viaggi low cost verso improbabili luoghi del sud del mondo, trascinando con sé una moglie misteriosamente ancora entusiasta e tre figli oramai rassegnati. Che male c’è è il suo romanzo d’esordio.