Tag: Adelphi

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“Le lupe”

Dalla «coppia diabolica» del noir francese, un claustrofobico huis clos in cui nessuno è ciò che sembra e ciascuno progetta di sbarazzarsi dell’altro. Un romanzo che ha quasi settant’anni e non ha perso nulla del suo fascino sinistro.

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“La città assediata”

Se tante lettrici, in tutto il mondo, amano con passione i libri di Clarice Lispector è perché pochissime sono le scrittrici che come lei hanno saputo imporre una voce così prepotentemente femminile – e al tempo stesso mai banale, mai gravata da rivendicazioni, o querimonie, o ammaestramenti edificanti, ma, al contrario, audace, inquieta, ardente, attraversata da fremiti, aperta a epifanie e illuminazioni.

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“La foto mi guardava”

Fotografie, sempre, dalle quali si è sentita scrutata, indagata, interpellata – come nel caso del minatore del Donbass avvolto dal fumo di una sigaretta. In un’epoca in cui dalle immagini siamo sopraffatti – tanto che, per sbarazzarcene in pochi istanti, abbiamo imparato a farne lo scrolling -, la Petrowskaja ha scelto l’audace via dell’osservazione lenta e minuziosa, l’unica in grado di spiegare l’attrazione che suscitavano in lei, e insieme di renderle parlanti, di svelarne segreti, di ricostruire la realtà che circondava quel lembo in apparenza inerte di vita, di trasformarle in storie.

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Recensione del romanzo “Lo diciamo a Liddy?”

“Lo diciamo a Liddy” è un romanzo coinvolgente, a tratti tragicomico e riflessivo.
Nel suo romanzo la Fine ci rende partecipe di una disputa tra sorelle scaturita da un segreto che poi si dimostrerà essere un pettegolezzo che rivelerà altri segreti.
Può un segreto o un pettegolezzo mandare in crisi un rapporto solido?
E’ giusto mettere al corrente la persona interessata del segreto che la riguarda rischiando di mettere in crisi un equilibrio familiare che riguarda più persone?
E’ giusto pensare che il rapporto tra sorelle e fratelli rimanga puro come quando si è bambini?

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Recensione del romanzo “Villa Ventosa” di Anne Fine

Una storia avvincente, che tiene il lettore incollato alle pagine, una narrazione scorrevole, l’autrice ha una capacità eccezionale nel descrivere gli stati d’animo di tutti i personaggi è un libro che avrei letto all’infinito.
Una storia che ci porta a riflettere sui legami e sul perché a volte siano così complicati (forse perché c’è poca comunicazione? Oppure pensiamo che dalle persone a noi care sia tutto dovuto?)
Consiglio questo libro ai lettori a cui piacciono le diatribe familiari e a chi amato l’altro libro dell’ autrice “Lo diciamo a Liddy?”.

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“Lo diciamo a Liddy?” di Anne Fine

Quattro sorelle legatissime, un matrimonio imminente e un segreto atroce, che qualcuno ha sussurrato. Una conversazione a più voci dove tutto è divertente e terribile in pari misura, e quanto più si accende il divertimento, tanto più affiora un orrore che tutti sapremo riconoscere.

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“Villa ventosa” di Anne Fine

Villa Ventosa è una casa di campagna circondata da un incantevole parco che viene sistematicamente devastato dalla furia della padrona di casa, l’eccentrica Lilith Collett, che nella sua vita ha detestato ogni istante in cui ha dovuto essere madre. Ma per i suoi quattro figli viene il momento della rivolta, complici l’omosessualità di William e il promesso sposo di Barbara, un seducente cameriere spagnolo dall’improbabile nome di Miguel Angel Arqueso Algaron Perz de Vega. Tanto basta perché si scateni una trascinante sequenza di eventi comici che coinvolgono tutti i membri della famiglia.

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