Recensione del libro: ” Gli accordi del cuore” di Jan-Philipp Sendker

Cari amici, ho finalmente terminato la recensione del romanzo “Gli accordi del cuore” dello scrittore tedesco Jan-Philipp Sendker.
Buona lettura

 

Scrittore: Jan-Philipp Sendker
Editore: Neri Pozzi Editore Collana: Alla fine della notte
Genere: Romanzo moderno

 

Julia Win è un famoso avvocato newyorkese, da un momento all’altro la sua vita è stravolta da una voce che sembra provenire dalla sua mente.

Nello stesso periodo riceve una lettera da suo fratello U Ba che vive in Birmania e che non sentiva da dieci anni.

Nella lettera le chiede come sta, se ci sono novità importanti nella sua vita privata, scusandosi di non averla piu’ contattata. La rassicura di stare bene e le racconta uno strano episodio accaduto nel suo villaggio: di  una donna che alla vista di un uomo,inizio’ a chiamarlo per nome,lui appena si volto’ si guardarono negli occhi e la poveretta  mori’ all’improvviso, mentre, piangendo, implorava ripetutamente perdono.

Da allora nel villaggio circolò la voce che quel giovane avesse dei poteri magici e che avesse ucciso la donna solo con il potere del suo sguardo.

Julia essendo preoccupata per ciò che le stava accadendo, non diede molta importanza alla lettera scritta da suo fratello. Nel frattempo riaffiorano nella sua mente i ricordi dell’ultima volta in cui lei  ando’ a incontrare lui  e a visitare la tomba di suo padre in Birmania.

Mentre la sua vita sentimentale con Michael era andata a pezzi, stava crollando anche lei ed ecco che la voce si fece risentire, interrogandola sulla sua vita privata e facendola rabbrividire ogni volta.

Decise di andare a trovare la sua amica Emy Lee con la quale trascorreva momenti piacevoli: si erano conosciuti all’università e da  allora, ogni tanto, s’incontravano per confidarsi le loro pene d’amore.

Non erano uguali e avevano modi diversi di vivere:J ulia programmava tutto, Emy, invece, adorava le sorprese e affrontava con molta calma tutto ciò che la vita le proponeva.

Praticava meditazione buddista.

Lei era stata l’unica a credere alla strana vita del padre di Julia. Quando si videro Emy  le chiese cosa le fosse accaduto e Julia le rispose che aveva paura di impazzire, a causa della voce che si faceva sempre piu’ forte dentro di lei.

Così le racconto’ tutto. Chiese a Emy cosa ne pensasse, ma Julia, essendo razionale, non le diede retta. L’amica le consiglio di andare da un dottore, anche se, non era quello che voleva veramente.

Le propose, inoltre, di andare a meditare in campagna in un centro buddista, ma per Julia quella non era la soluzione ideale.  La salutò e tornò a casa.

La voce era sempre presente, non le dava tregua, lei era esausta, così decise di rivolgersi a un neuro-pschiatra: il dottor Erikson.

Alla fine della seduta le consiglio’ semplicemente delle pastiglie. Arrivò a casa, prese le pastiglie e si mise a dormire.

Nei giorni successivi, poiché le medicine le davano un senso d’intorpedimento, togliendole la possibilità di pensare, interruppe la cura.

Chiamò Emy e le disse che sarebbe partita con lei per andare in campagna al centro di meditazione.

Avvisò il suo capo Mulligan che non sarebbe rientrata a lavoro alla data prestabilita e lui acconsentì.

Emy e Julia partirono per la campagna, arrivate sul posto, attraversarono un boschetto e si trovarono davanti a un edificio caratteristico: all’ingresso furono accolte da una donna che le salutò in maniera calorosa e le accompagnò nelle loro stanze.

Si riposò e dopo andò nella grande sala di meditazione. Si sedette e quando decise di andarsene, sentì dei passi dietro di lei, sbircio’ e vide la figura di un monaco. Rimase seduto accanto a lei fino al suono del gong che segnalava la fine della meditazione.

Il tempo di aprire gli occhi e il monaco era scomparso.

Quell’incontro  smosse qualcosa dentro di lei, cosi’ inizio a cercare informazioni e venne a sapere che la sua presenza al centro era occasionale, quell’uomo  viveva isolato in una casetta nel bosco.

Scoprì’ qualcos altro d’interssante: il monaco veniva dalla Birmania.

Il giorno dopo Julia, invece di recarsi nella sala meditazione, preferì fare una passeggiata nel bosco. Camminando si trovò davanti alla casetta del monaco: esitò, ma alla fine ebbe il coraggio di bussare ed entrare.

Il monaco era inginocchiato a terra e la invito’ a sedersi al suo fianco.

Parlarono a lungo, poi si salutarono e lei tornò al centro meditativo. Il giorno dopo si alzò prima dell’alba e andò di nuovo a cercarlo. Bussò, entrò e stavolta si sdraiò di fianco a quel piccolo uomo.

Inizio’ a raccontargli della voce e delle domande che le poneva e delle sue paure.

Il monaco le disse che avrebbe trovato delle risposte e risolto la questione soltanto dopo aver scoperto a chi appartenesse quella voce.  Così per Julia iniziò un lungo viaggio.

Decise di partire per Kalaw, ritornò nella terra di suo padre e di suo fratello e, mentre camminava per le vie del villaggio, incontro’ U Ba. All’inizio non si riconobbero, poi quando lui andò verso di lei, le prese il viso tra le mani e gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime,si riconobbero.

Andarono a un ristorante per bere un te, parlarono del tempo passato, la porto’ a casa sua e le disse che l’avrebbe ospitata finchè lei lo avesse desiderato.

La casa di suo fratello non era dotata dei confort ai quali era abituata a NewYork: era fatiscente, ma guardando U Ba capì che a lui occorreva poco per essere felice.

Si sistemarono per la notte e nel silenzio la voce si fece risentire, intimandole di tornare a casa, ma quando Julia le chiedeva di dirle chi fosse, questa svaniva nel nulla.

Ripensando al discorso che la voce le aveva fatto, comprese che Kalaw era il posto giusto dove cercare.

La mattina seguente Julia raccontò  a suo fratello il perché si trovasse in Birmania: iniziò a raccontargli tutto

U Ba le disse che avrebbe potuto aiutarla, si prepararono e andarono in un altro villaggio, dove viveva una donna di nome Khin Khin, la quale dopo aver ascoltato la loro storia, parlò loro di una donna: la piccola moglie di un contadino, dal cuore grande, che però non aveva tanto spazio. Un grande amore, due bambini e la loro mamma, che pero’ non fu in grado di rendere felici nessuno.

 

La vita con Nu Nu fu crudele fin dal principio: le strappo’ i genitori quando lei aveva solo due anni, rimasta orfana, l’accolsero gli zii. Diventata adulta, incontro’ il suo grande amore Maung Sein, un uomo taciturno.

Si sposarono, ebbero il primo figlio, Ko Gyi, ma non fu semplice per lei partorire:, rischiarono entrambi la vita.

Per  fortuna sopravvissero. Dopo un po’ di mesi, Nu Nu riprese le forze e iniziò a svolgere i suoi compiti quotidiani non perdendo mai di vista il suo piccolino, perché dopo quello che era accaduto aveva troppa paura di perderlo.

Dopo poco NuNu rimase nuovamente incinta, ma i sentimenti non erano gli stessi di quelli che aveva durante la prima gravidanza: lei questo figlio non lo voleva, non subito. Lo vedeva come una minaccia e cosi’ provò in tutti i modi, a procurarsi un aborto, senza riuscirvi.

Thar Thar nacque, ando’ tutto bene:erano in salute, sia la mamma, sia il figlio, ma c’era qualcosa che le allevatrici non riuscivano a spiegarsi: Il bambino, nonostante fosse in salute, piangeva giorno e notte.

Nu Nu iniziò a chiedersi se il piccolo avesse percepito, durante la gestione, di non essere  il benvenuto.

I bimbi crebbero, Ko Gyi sempre sotto l’ala protettiva della madre, mentre TharThar preferiva il padre. Per questo motivo Maung Sein fu costretto a portare il piccolo anche al lavoro nei campi.

Purtroppo arrivò il giorno in cui il padre mori’ e Nu Nu e si ritrovo’ da sola con i due bambini. Chi si occupava di tutto era il piccolo Thar Thar. Era sorprendente come un bambino della sua età riuscisse a provvedere ai bisogni di una famiglia. In Nu Nu crebbe sempre di piu’ il senso di colpa, per non averlo voluto.

Poi, un giorno, arrivarono nel villaggio dei militari che cambiarono le loro vite per sempre.

Constrinsero i  ragazzi, fra i quattordici e i ventiquattro anni non sposati a partire per servire l’Unione Birmana. Per Nu Nu era la fine: in un solo istante avrebbe perso i suoi figli.

La povera madre, per salvarli, andò contro’ i suoi principi Con quel gesto cambio’ il loro destino, pero’ dovette scegliere fra Ko Gyi  e Thar Thar … soltanto uno di loro partì per la guerra.

Durante il periodo militare successero tante cose e il ragazzo, talmente deluso della decisione della madre, non aspettava altro che la morte.

Intanto Julia e U Ba riuscirono a scoprire di chi era la voce: mancava un solo tassello per terminare la ricerca…

Lascio a voi il piacere di scoprire il finale.

Questo romanzo è stato veramente toccante, mi è piaciuto anche la connessione con la filosofia buddista. Se dovessi scrivere quale personaggio, mi è rimasto impresso nel cuore, citerei Thar Thar, perché nonostante tutte le avversità che la vita ( o il Karma) gli abbiano  fatto subire, quell’odio che aveva nel cuore con il tempo si è trasformato.

Incontrando le persone adatte è riuscito a dare a un cuore scordato il giusto accordo, anche se dentro di lui si era insinuata la paura di dover subire un altro abbandono.

 

L’autore

Jan-Philipp Sendker  oltre ad aver scritto “Gli accordi del cuore” ha pubblicato i seguenti romanzi:

  • L’arte di ascoltare i battiti del cuore (Das Herzenhören 2002), Neri Pozza 2009
  • Il sussurro delle ombre (Das Flüstern der Schatten 2007), Neri Pozza, 2010
  • Gli scherzi del dragone (Drachenspiele. 2009), Neri Pozza, 2011
  • Gli accordi del cuore (Herzenstimmen 2012), Neri Pozza, 2012
  • Alla fine della notte (Am anderen Ende der Nacht 2016), Neri Pozza, 2017

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Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la curatrice del blog letterario "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga.

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