
“La principessa d’ argento” La saga dei Guggenheim
Autrice: Rebecca Godfrey con Leslie Jamison
Traduzione di: Roberta Scarabelli
Casa Editrice: Garzanti
data di pubblicazione: 1 aprile 2025
pagine: 331
TRAMA
1908. Una fotografia. Tre sorelle vestite di bianco sorridono innocenti all’obiettivo. Sono il simbolo di un sogno infranto. Il sogno di un erede maschio. Perché le bambine sono le figlie di Benjamin Guggenheim, uno degli uomini più ricchi del mondo. Tra loro c’è Peggy, che nella foto si distingue per lo sguardo deciso. Peggy cresce con una convinzione: ogni donna ha il dovere di fare qualcosa di straordinario nella propria vita. Quando il padre muore nel naufragio del Titanic, le sorelle si ritrovano in mano una fortuna enorme, ma anche una pesante eredità. Peggy sente il vincolo delle aspettative della famiglia, di una strada già tracciata per lei, ma che non le appartiene. Ha voglia di azzardare. Ha bisogno di una vita che sia veramente sua. Lascia Manhattan e parte per Parigi. In Francia la accoglie un mondo nuovo, fatto di arte e bellezza. La sua vita si intreccia con quella di artisti destinati a rivoluzionare la storia: Jackson Pollock, che Peggy sarà la prima a capire e sostenere: Man Ray, di cui diventa la musa ispiratrice. Parigi la trasforma, la fa sentire libera. La sua passione per l’arte diventa un fuoco che la spinge sempre più lontano. Ma ci sono famiglie da cui è difficile scappare. Anche mentre viaggia per il mondo, cercando la bellezza e l’indipendenza, il peso del suo cognome la segue ovunque. Un peso che si fa insostenibile quando un evento sconvolgente travolge la sorella Hazel, protagonista di uno scandalo indicibile e doloroso. Eppure, a volte, è proprio dalla sofferenza che nascono le più grandi rivoluzioni.
La principessa d’argento è in via di pubblicazione in tutto il mondo ed è già stato acclamato dalla critica internazionale. Rebecca Godfrey ha trovato una voce capace di restituire non solo la complessità di un personaggio immenso come Peggy Guggenheim, ma anche l’intensità del Novecento. La sua scrittura, lirica e coinvolgente, rende questa saga familiare epica, indimenticabile e unica nel suo genere.
RECENSIONE

“La tragedia della nostra famiglia, perlomeno la tragedia precedente a quella che sto per raccontare, è semplicemente che i mie genitori hanno avuto solo tre figlie.”
“La principessa d’argento” è la storia di una donna anticonvenzionale: è un’immersione intensa nel Novecento, attraverso le contraddizioni, i sogni, le cadute e le rinascite di una delle eredi più affascinanti e controverse d’America.
Peggy nasce in una famiglia in cui la ricchezza è immensa e che cercava un erede maschio e si ritrova con tre figlie.. Quando il padre muore nel naufragio del Titanic, tutto cambia. Il lutto, il senso di colpa, il peso di un nome ingombrante: tutto questo la spinge lontano da Manhattan, verso una vita nuova, libera. Parigi la accoglie come una musa, incontra personaggi illustri ,si dedica all’arte diventando una figura centrale nella sua diffusione mondiale.
” … nel 1915, giurai vendetta. (…)
Capii che un giorno avrei dovuto dimostrare a questi uomini che si sbagliavano su di me e su mio padre. Se credevano che fossimo in errore e sconsiderati, avrei dimostrato – in qualche modo – che eravamo noi quelli degni di ammirazione. Già allora, a sedici anni e con un carattere scostante, non gli permisi di farmi sentire in castigo.”
Dietro l’immagine iconica di Peggy Guggenheim si nasconde anche il dolore di una famiglia tormentata: lo scandalo devastante che colpisce Hazel, il timore di essere parte di una “maledizione” familiare. Eppure, nonostante tutto, Peggy riesce a trovare la sua strada, affermandosi in una società patriarcale, diventando un punto di riferimento culturale tra New York, Londra, Parigi e infine Venezia.
La sua vita, pur segnata da amori sbagliati e da una continua lotta contro le aspettative familiari, è un tributo alla forza della resilienza e alla passione per l’arte che l’ha spinta a cercare il suo posto nel mondo.

” Quando la gente sentiva la parola Guggenheim, non volevo che pensasse all’annegamento di mio padre. Volevo che pensasse a colori violenti e a una bellezza strana, a come avevo distrutto tutto ciò che era convenzionale e timido, in me stessa e in quella città.”
Questa saga familiare è un ritratto di una donna che, nonostante il peso di una famiglia potente e le sue tragedie personali, riesce a trovare la propria strada. Il romanzo non solo esplora la vita di Peggy , ma racconta anche il contesto storico e sociale di un’epoca che ha visto i primi cambiamenti radicali nella lotta per i diritti delle donne e la libertà individuale.
Purtroppo, l’autrice Rebecca Godfrey non ha potuto vedere il suo lavoro completato, morendo nel 2022, ma ha lasciato il suo progetto in mano a Leslie Jamison, che ha portato a termine la sua ricerca con la stessa passione.
Un romanzo-biografia che ci presenta una Peggy Guggenheim vera, fragile e fortissima, ribelle e visionaria.
Un libro dove la storia dell’arte si intreccia con la storia del cuore.
Di questa storia mi ha colpito il modo in cui la protagonista riesce a sopravvivere a una società rigida e maschilista, restando fedele a sé stessa nonostante il peso del cognome, delle perdite e dei drammi familiari.
” Siamo state maledette dalla morte di mio padre. Quanto durano le maledizioni? Sarò la prossima? Suppongo di sì.”
Ringrazio la Casa Editrice per la copia del romanzo