
“Sirene”
Autrice: Emilia Hart
Traduzione di: Enrica Budetta
Casa Editrice: Fazi
data di pubblicazione: 9 luglio 2024
pagine: 396
TRAMA
Sorelle separate da centinaia di anni. Voci che non possono essere soffocate.
2019. Nel cuore della notte Lucy si sveglia di soprassalto; si trova nella stanza del suo ex ragazzo, a cavalcioni su di lui, con le mani strette attorno alla sua gola. Cosa ci fa lì? Confusa e terrorizzata, cerca rifugio dalla sorella Jess, sperando che possa aiutarla a capire il sogno che da qualche tempo popola le sue notti: la scena vivida e inquietante di due sorelle che stanno naufragando.
1800. Le sorelle Mary ed Eliza vengono strappate al loro amato padre in Irlanda e costrette a imbarcarsi su una nave diretta in Australia. Mentre vengono trasportate sempre più lontano da tutto ciò che amano e conoscono, iniziano a notare nei loro corpi degli strani cambiamenti che non riescono a spiegarsi.
2019. Giunta a casa di Jess, Lucy non trova alcuna traccia di lei. Mentre attende il suo ritorno, inizia a sentire strane storie sulla cittadina di mare dove la sorella si è da poco trasferita: racconti di uomini scomparsi, rapiti dagli abissi; sussurri di voci femminili che serpeggiano tra le onde. Nel frattempo, quello strano sogno inizia a sembrare più reale che mai.
Sirene è l’appassionante storia di quattro donne separate dal tempo eppure legate più di quanto si possa immaginare. Un nuovo imperdibile romanzo sulla resilienza femminile, che racchiude tutto il potere della sorellanza e l’ineffabile magia del mare.
«E poi il mare, vivido e irreale come in un dipinto. Lucy non ha mai visto così tante sfumature di azzurro: turchese brillante nel punto in cui le onde s’infrangono; più in là un blu così scuro che è quasi nero. Lucy rabbrividisce, pensando al mondo sotto le onde scintillanti»
RECENSIONE

‘<<Devi imparare le voci>>, sussurrò, intrecciando le dita fredde con quelle della sorella. <<Hanno tutte una caratteristica. Una particolarità. Inizia con quelle della cuccetta sopra di noi>>. Mary si mise in ascolto e capì che Eliza aveva ragione. Piano piano emersero voci distinte, come un fiume che si divide in ruscelli più piccoli […] Insieme le sorelle si misero in ascolto, imparando il ritmo della voce di ciascuna donna. Per la prima volta Mary notò ciò che Eliza doveva aver sempre saputo, che una voce aveva vallate e dirupi, che esprimevano gioia e tristezza. La si riusciva quasi a percepire sotto le dita, come se fosse terra. Era così che sua sorella sapeva le cose prima che venissero dette. I dolori e le gioie segrete.’
Sirene è il secondo libro di Emilia Hart, dopo Weyward (libro che ho già recensito in un precedente post 😉).
I temi e i personaggi che accomunano i suoi due libri sono le donne, l’ingiustizia da loro subita da parte di uomini, la loro ribellione e la collaborazione tra di loro volta alla riappacificazione o alla vendetta.
Ciò che cambia è, in un certo senso, l’ambientazione. In Sirene emergono solo due storie: quella di Mary e Eliza (ambientata nel 1800) e quella di Jessica e Lucy (ambientata nel 2019).
Come nel primo libro, qui i capitoli si alternano, passando da una storia all’altra. All’inizio sembra di leggere due storie che non hanno alcun nesso tra di loro ma solo verso metà libro, si inizia a capire che le due storie si intrecciano nonostante siano ambientate in periodi temporali differenti.
Questo alternarsi delle narrazioni, passando da un periodo all’altro, un po’ mi ha urtata perché quando giungevo alla fine di ogni capitolo, si era creata una sorta di suspance che invogliava a continuare la lettura e scoprire il proseguimento di quel periodo temporale, invece veniva interrotta con un nuovo capitolo e relativa continuazione della storia ambientata nell’altro periodo. Più che altro, il motivo per cui non ho apprezzato questi “salti temporali” è che mi deconcentravano e temevo di perdere il filo delle due storie (anche se solo alla fine sono collegate); è come se stessi leggendo due libri nello stesso momento (cosa che non faccio mai proprio perché mischierei i racconti 🤣) e non mi concentrerei bene su ogni singola storia.
Posso capire però che questa sia stata una scelta pensata e studiata bene per creare più interesse tra le due storie ma a me onestamente non è piaciuta molto; al contrario ha rallentato la lettura che, per i singoli capitoli invece è stata molto scorrevole e coinvolgente.
In Weyward invece, questo alternarsi di storie ha avuto un effetto diverso e piacevole, probabilmente perchè le storie erano più di due e si alternavano in modo più casuale.
Ad eccezione di questa nota sfavorevole, nel complesso il libro è la storia mi sono piaciuti oltre al fatto di avermi invogliata ad approfondire di più sul tema del trasferimento dei prigionieri in Australia (argomento di cui non ero a conoscenza).
‘Mary aveva sempre creduto che essere una merrow significava che non sarebbe mai stata una madre; che avrebbe dovuto scegliere tra le due cose, proprio come aveva fatto Ma. In quel momento, però, con la testa piena dell’immagine della ragazza terrorizzata nella grotta, avvertì una certezza dolorosa. Lei sarebbe stata una madre. Si, insieme lei ed Eliza avrebbero fatto da madri a tutte le ragazze che sarebbero arrivate in quel posto, tutte le ragazze che avrebbero avuto bisogno di protezione e vendetta.’
E voi lo avete letto? O meglio ancora, li avete letti entrambi? Vi sono piaciuti? Prediligete uno dei due o vi sono piaciuti entrambi allo stesso modo?