Recensione Come sale sulla pelle di Anna Pavignano edito da Piemme
  • Mar. Nov 18th, 2025

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Rivista letteraria di Jenny Citino

Recensione: “Come sale sulla pelle”

DiJenny Citino

Ott 8, 2025

“Come sale sulla pelle”
Autrice: Anna Pavignano
Casa Editrice: Piemme
data di pubblicazione: 15 luglio 2025
pagine: 365

TRAMA

Alba, fine Ottocento. In una notte squassata da tuoni e fulmini, la piccola Camilla si avventura fuori casa alla disperata ricerca dei genitori e dei fratelli. Nel mezzo della tempesta, un omnibus trainato da cavalli, in gran ritardo, la travolge. Sopravvive, ma l’infezione avanza e i medici chiedono il consenso per amputarle una gamba. La madre si oppone: teme che la figlia diventi una donna a metà. Il padre, invece, sceglie la vita sopra ogni cosa e autorizza l’operazione. Anni dopo, Camilla ha imparato a sopportare l’ignoranza paesana e il peso del soprannome che le hanno cucito addosso: la zoppa. Durante una festa, relegata in disparte come tappezzeria, incontra Felice, studente di medicina a Torino, dotato d’intelligenza acuta e animo gentile. È il primo a scorgere la bellezza e la forza della ragazza con la gamba di legno. Tra i due nasce un amore ardente e ostinato, capace di sfidare le convenzioni e la diffidenza delle famiglie. La loro storia è destinata a misurarsi con prove dure: per amore, Felice rinuncia agli studi e cerca lavoro nelle saline di Aigues-Mortes, in Francia, dove gli italiani emigrati, sgraditi ai locali, vengono travolti dalla furia della violenza. Con una prosa sensibile e il piglio di una grande narratrice, Anna Pavignano scava nelle pieghe più intime dei suoi protagonisti, restituendo un affresco storico potente e vivido, abitato da figure autentiche, fragili e straordinariamente umane.


RECENSIONE

“La cura fu salvifica per entrambe, la bambina riprese forza giorno dopo giorno, e alla madre sembrò di averla rimessa al mondo così com’era diventata, intera nella sua mancanza.”

Con Come sale sulla pelle, Anna Pavignano firma un romanzo intenso e toccante, ambientato nel Piemonte di fine Ottocento, che affronta con sensibilità e rigore narrativo i temi della disabilità, del pregiudizio e della resilienza femminile.

Il libro ci porta tra le viuzze di Alba, dove vive Camilla, una bambina la cui vita cambia per sempre a causa di un tragico incidente. La perdita di una gamba, in un’epoca in cui essere donna era già una battaglia quotidiana, sembra condannarla a un’esistenza fatta di silenzi e pietà. Ma Camilla non è una vittima. È una forza della natura.

“Non erano solo parole taglienti quelle che teneva in serbo nel caso avesse rincontrato l’uomo del prima e del dopo. Avrebbe voluto avere con sè il suo falcetto affilato, l’attizzatoio, una pietra pesante. Fantasticava di ferire, conficcare, scagliare. Perfino di infierire. Tutti pensavano che avesse dimenticato, era venuta così allegra, nonostante la disgrazia, invece covava risentimento.”

Con la sua stampella e il suo sguardo fiero, affronta il mondo che la guarda con sospetto e compassione, dimostrando che la disabilità non è una condanna, ma un’altra forma di coraggio. È lei, con la sua dignità, la sua determinazione e la sua sete di vita, a ribaltare le regole del suo tempo.

“Non perdere l’equilibrio era il senso della vita.”

Quando incontra Felice, l’amore si accende come una scintilla nella notte. Un amore puro, ostinato, che osa sfidare i pregiudizi e le convenzioni sociali.
La coppia dovrà affrontare sacrifici, ingiustizie, emigrazione e violenza, in un mondo che sembra non avere pietà per chi è diverso o straniero.

“<< L’amore non ha mai reso la vita facile a nessuno, ma io non voglio una vita facile, la voglio felice.>>”

Ogni pagina profuma di umanità, di terra e di speranza. Le sue parole raccontano non solo la storia di Camilla, ma la forza di chi sceglie di vivere con dignità anche quando tutto sembra perduto.

Come sale sulla pelle è un romanzo che commuove. È un inno alla resilienza, all’amore che resiste, alla libertà di essere se stessi. È la dimostrazione che, anche quando la vita lascia cicatrici profonde, è proprio da quelle ferite che può nascere la luce.

“Ne aveva già avute tante di vite: bambina sana, bambina disgraziata, zitella senza scampo, promessa sposa, fidanzata che fugge, moglie senza volerlo, sposa gioiosa. Ora era una donna innamorata di suo marito e stava realizzando il sogno di studiare e diventare maestra…”

Ho scelto di leggere questo libro perché racconta la forza nella fragilità, l’amore che non teme il giudizio, la dignità di chi cammina anche con una gamba sola, ma con entrambi i piedi nella vita. In un tempo in cui la resilienza è spesso una parola abusata, l’autrice la restituisce nella sua forma più pura e concreta.

Leggere questo libro è stato come guardare dentro uno specchio antico: ci si vede riflessa la fatica di essere accettati per ciò che si è, ma anche la luminosa certezza che nessun limite può impedire di sognare.

Ringrazio la Casa Editrice per la collaborazione

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Di Jenny Citino

Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"