Donne che scrivono

“Quelle donne che ci hanno insegnato a scrivere (e a pensare)”

Viviamo in un’epoca di letture scorrevoli, veloci, incalzanti. I romanzi moderni ci abituano a uno stile narrativo diretto, spesso frammentato, che risponde ai ritmi della vita di oggi: intensa, caotica, sempre di corsa. In questo contesto, le giovani lettrici spesso faticano a entrare in sintonia con la scrittura delle autrici del Novecento. Eppure, proprio in quelle pagine così “lente” e dense si cela qualcosa di prezioso: la testimonianza viva di chi siamo state, prima di diventare ciò che siamo oggi.

Mi è capitato di leggere commenti piuttosto critici da alcune blogger, rivolti ai romanzi di Grazia Deledda, accusati di essere noiosi o “lontani dalla realtà attuale”. Eppure, la Deledda – premio Nobel per la letteratura nel 1926 – raccontava con passione l’anima più autentica della sua Sardegna, il legame con la terra, i codici morali di una società arcaica ma profondamente umana. Come possiamo ignorare questo patrimonio?

Sibilla Aleramo ha osato denunciare, attraverso la sua autobiografia, cosa significasse essere donna in una società patriarcale, sacrificando la maternità per il diritto a scegliere.

Natalia Ginzburg ha saputo cogliere le sfumature più intime e complesse dei rapporti familiari, restituendoci una prosa apparentemente semplice ma intrisa di verità.

Paola Masino ci ha mostrato l’insofferenza per i ruoli imposti, il desiderio di emancipazione, la lotta silenziosa contro una quotidianità che schiacciava l’identità femminile.

Forse il punto è proprio questo: per capire davvero queste autrici ci vuole tempo, profondità e, soprattutto, maturità. La loro scrittura non si lascia afferrare in fretta, non regala facili emozioni.
Va scavata, metabolizzata, compresa nel contesto storico e culturale in cui è nata. Non possiamo giudicarle con gli occhi del presente, ignorando il percorso che ci ha portate fin qui.

Le donne del ‘900 ci hanno lasciato in eredità molto più di qualche libro da studiare: ci hanno aperto la strada, affrontando per prime il dolore dell’emarginazione, la sfida del pensiero libero, la fatica dell’affermazione. Per questo non possiamo permetterci di liquidarle con superficialità.

Il mio consiglio – personale, ma sentito – è semplice: non fermatevi al primo libro. Non giudicate in fretta. Approfondite. Lasciatevi il tempo per comprendere.

Buone letture, sempre.
Jenny

Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"