” l’ amore assaje”
Autrice: Francesca Maria Benvenuto
Casa Editrice: Mondadori
data di pubblicazione: 11 giugno 2024
pagine: 150
TRAMA
Zeno ha quindici anni e per la legge è ancora un bambino. Ma in realtà è adulto da un pezzo, lo è diventato a dieci anni precisi, quando il padre è finito in galera e la madre ha iniziato a prostituirsi per mantenere lui e la sorella. Così anche Zeno si è dovuto dar da fare e ha cominciato “l’attività”: scippi, rapine e spaccio. Finché un giorno un ragazzo di un’altra banda gli si è parato davanti col motorino, in fondo a un vicolo di Forcella. Zeno ha capito subito che voleva farlo fuori, e ha estratto la pistola più in fretta di lui. Ecco perché oggi è recluso nel carcere minorile di Nisida, ed ecco perché quando i giudici l’hanno condannato, “tra tutte le pene che ci stavano per un creaturo, hanno deciso la più grossa. Ma grossa assaje”. A Nisida frequenta la scuola, dove c’è una professoressa di italiano che gli sta simpatica, a cui ha promesso di scrivere i suoi pensieri. In cambio, lei lo aiuterà a ottenere un permesso per trascorrere il Natale con sua madre. Queste pagine sono il risultato di quel patto: ci raccontano la storia di Zeno fino a qui, l’infanzia fuori dal carcere, le risate e i baci della sua innamorata Natalina e la vita dentro l’istituto, tra amicizie, ingiustizie e solitudine; raccontano le sue speranze e le sue paure. Scritto in una radiosa commistione di italiano e dialetto napoletano, “L’amore assaje” mette a nudo l’anima di un ragazzino che ha già visto troppo ma che non ha perso la voglia di sognare.
RECENSIONE
“Un ragazzo cresciuto troppo in fretta: la storia di Zeno”
“Io sono piccolo, ma pure un pò grande.
Dipende da come mi parlate o mi guardate.
Ma tanto tempo fa, ero piccirillo veramente, cioè come sono i bambini, dico quelli veri. Non mi ricordo più di quel periodo là e meglio così perchè papà mi vatteva assai.
Poi mi sono ingrandito e da allora mi ricordo tutt’ cos’, specialmente le mazzate.”
“L’amore assaje” di Francesca Maria Benvenuto, edito da Mondadori, è un romanzo che immerge il lettore nelle complessità della vita di un giovane cresciuto troppo in fretta in un ambiente ostile. Zeno ha solo quindici anni, ma la sua infanzia è stata bruscamente interrotta all’età di dieci, quando il padre è finito in carcere e la madre ha iniziato a prostituirsi per mantenere lui e la sorella. Costretto a diventare adulto prima del tempo, Zeno si è immerso nel crimine, compiendo scippi, rapine e spaccio per sopravvivere. La sua vita cambia drasticamente quando è costretto a difendersi con una pistola, portandolo così al carcere minorile di Nisida.
” A Forcella, noi stavamo dentro un basso zuzzuso.
Il basso fosse una casa che non è una vera casa, ma per chi ci vive dentro sì. Teniamo una porta, un lettone, due sedie e un tavolo. Non sono nostri, tranne una delle due sedie. Il resto è di Adriano Santacroce che è usuraio.”
Il romanzo ci porta all’interno di questo carcere, dove Zeno cerca di trovare un equilibrio tra la dura realtà quotidiana e la speranza di un futuro migliore. A Nisida, Zeno trova un’inaspettata guida in una professoressa di italiano, che gli offre una via d’uscita attraverso la scrittura. In cambio della promessa di scrivere i suoi pensieri, Zeno ottiene la possibilità di trascorrere il Natale con sua madre. Questo patto diventa il punto di partenza per la narrazione del romanzo, attraverso la quale Zeno rivive la sua infanzia fuori dal carcere.
“Aggio iniziato a arrubbare che tenevo dieci anni.
E lo so che voi vi sconvolgete, professore’, ma quella è la verità.
Il mariuolo mi riusciva bene. Arrubbavo le macchine, le rote, i cerchioni, le radio. Non sono mai trasuto nelle case però, quella non era la mia specialità”
L’ autrice utilizza una lingua vibrante e una commistione di italiano e dialetto napoletano per dare voce a Zeno, mettendo a nudo l’anima di un ragazzo che ha già visto troppo, ma che non ha perso la voglia di sognare. La sua scrittura non solo cattura l’essenza della vita in un carcere minorile, ma esplora anche le profondità delle emozioni umane e delle relazioni interpersonali. La narrazione è tanto coinvolgente quanto cruda, offrendo uno sguardo autentico sulla lotta per la redenzione e la speranza in un contesto di disperazione.
“Mia mamma è bella. Come a voi, professore’. Ma è bella diversa, perchè mi è mamma.
Quando io la guardo, non sono omm’, ma sono solo figlio. (…)
(…) Mamma non poteva dirmi niente, perchè fare quello che facevo era necessario.
Senza di me non potevamo mangiare. Non potevamo vivere solo colla attività sua. E quindi si stava zitta e m’ aiutava.”
“L’amore assaje” è un romanzo che mescola finzione e realtà , una lettura avvincente, ma anche un’importante riflessione sulle difficoltà e le speranze dei giovani in situazioni di estrema vulnerabilità.
“Però prima di recuperarci, ci potete imparare la vita nuova, io saccio fare solo quella vecchia.
E meno male che non sono nato femmina, sennò sapevo fare solo la zoccola, come mamma mia.”
Una storia che fa riflettere sul fatto che, a volte, basta nascere nella parte sbagliata del mondo per essere condannati a colpe che non avremmo mai avuto se solo l’ambiente intorno a noi fosse stato diverso…
Ci è’ data una seconda possibilità?
Un riscatto sociale?
Oppure il Destino ha già tracciato il nostro cammino?
“Professore’, la verità?
Io volevo nascere viaggiatore. E visitare tutt’ cos’.
O comunque volevo nascere ‘nu poc’ più fortunato.
Oppure non nascere affatto.
Ma soprattutto io volevo nascere creaturo. Invece non aggio mai avuto l’onore, a me mi hanno fatto grande fino dall’ inizio.”
Ringrazio l’ autrice e la Casa Editrice per l’opportunità che mi hanno dato di leggere la storia di Zeno