Recensione “Il costo della vita” di Deborah Levy


TRAMA

Un divorzio doloroso, una grande casa da lasciare, due figlie da crescere e le fatture che si accumulano. Deborah Levy ha 50 anni quando decide di ricostruirsi a partire da due oggetti: una bici elettrica e una penna stilografica. Raccontando del periodo in cui la madre si stava spegnendo e il suo matrimonio stava per finire, Levy illustra i drammi surreali di una persona rimasta sola, ponendo infine una domanda cruciale: può una donna vivere in accordo con i propri valori, essere libera di cercare il piacere e avere il diritto al desiderio? Pieno di humour e saggezza, “Il costo della vita” è uno straordinario manifesto sull’essere donna, su come rifiutare regole sociali violente, e sul prezzo da pagare per costruire un mondo tutto per sé.


Nel secondo volume del suo percorso autobiografico, Deborah Levy ci invita a un viaggio intenso e profondamente personale, che esplora il trambusto e la trasformazione.
“Il costo della vita” edito da NN Editore è il racconto di una donna che, a quasi cinquant’anni, si ritrova ad affrontare una serie di cambiamenti radicali. Il naufragio del suo matrimonio la costringe a smantellare la propria vita, impacchettare ricordi e trasferirsi in un appartamento malconcio a nord di Londra.

L’ autrice descrive con precisione e una lucida onestà il disorientamento che segue la perdita della stabilità. I suoi ritorni a casa in bicicletta diventano non solo una valvola di sfogo, ma anche una metafora della sua ricerca di equilibrio e di una pausa dalla malinconia. Il lutto per la perdita della madre intensifica questo periodo di grande sconvolgimento emotivo, riportando il passato nel presente e offrendo un impulso verso il futuro.

La forza di “Il costo della vita” risiede nella capacità di Levy di trasformare il caos in un catalizzatore per il cambiamento. La sua narrazione è una riflessione sulla necessità di scavalcare i ruoli imposti dagli schemi sociali per far emergere il nostro vero io. In questo processo, l’a autrice ridefinisce la sua identità come donna, madre e scrittrice, esplorando le difficoltà e la fatica di costruire una nuova coscienza di sé.

Questo libro non è solo un racconto di sopravvivenza e reinvenzione, ma anche una riflessione potente sul prezzo che paghiamo per essere fedeli a noi stessi. Levy ci ricorda che, nonostante le avversità, è possibile trovare la forza per ricostruire e vivere una vita autentica.
Il libro è un’opera essenziale per chiunque cerchi ispirazione e coraggio per affrontare i cambiamenti della vita con dignità e determinazione, una lotta per trovare un nuovo equilibrio.

Bisogna avere il coraggio di credere in noi stesse!



Per leggere la recensione del volume precedente “Cose che non voglio sapere”


Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga.