“La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz” recensione

“La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz”
Autrice: Gabriella Saab
Traduzione di: Paola Vitale
Casa Editrice: Newton Compton
data di pubblicazione: marzo 2022
genere: storico
pagine: 438


TRAMA

In mezzo agli orrori di Auschwitz, il torneo di scacchi più spietato dove la posta in palio è la vita

La prossima mossa potrebbe essere l’ultima

Maria fa parte della resistenza clandestina polacca nella Varsavia occupata dai nazisti. Per questo motivo, una volta scoperta, viene arrestata dalla Gestapo e deportata ad Auschwitz come prigioniera politica, mentre la sua famiglia viene giustiziata. Il destino di Maria sembrerebbe segnato, ma quando lo spietato vicecomandante del campo, Karl Fritzsch, viene a sapere del suo straordinario talento negli scacchi, decide di intrattenere i soldati del campo sfidandola a un estenuante e sadico torneo. E la posta in palio è la sua vita. Così, una mossa dopo l’altra, mentre gioca per salvarsi la vita, nonostante la mente sia affollata da pensieri di morte, rabbia e terrore, la ragazza comincia ad architettare un piano per vendicarsi del suo aguzzino. E proprio come in una complessa partita a scacchi, deve fare affidamento su sangue freddo e capacità di prevedere le reazioni dell’avversario, se vorrà riuscire a dare scacco matto all’uomo che ha sterminato la sua famiglia.


RECENSIONE

“Il mio nome di battesimo è Maria.
Il mio nome nella resistenza era Helena.
Il mio nome attuale è Prigioniera 16671.”

In occasione della Giornata della Memoria, voglio parlarvi di un romanzo che riesce a coniugare sensibilità narrativa e un’attenta ricerca storica: La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz di Gabriella Saab, edito da Newton Compton Editori. Questo libro rappresenta un toccante omaggio a chi ha sofferto l’orrore dei campi di concentramento, mescolando personaggi di fantasia a figure realmente esistite per dar vita a una storia intensa.

“<< La libertà vera viene dal coraggio,, dalla forza e dalla bontà. L’ unica che può portarti via tutto questo sei tu stessa>>”


La protagonista, Maria Florkowska, è una ragazza polacca di appena quattordici anni che, spinta dal desiderio di ribellarsi al regime nazista, decide di unirsi alla resistenza con il falso nome di Helena Pilarczyk. Tuttavia, in un mondo pericolosamente intriso di sospetti e tradimenti, un errore le sarà fatale: viene scoperta e deportata ad Auschwitz, lasciandosi alle spalle tutto ciò che conosceva e amava.

Maria si ritrova così catapultata in un inferno di privazioni e brutalità, dove la sua intelligenza e la sua passione per gli scacchi diventano le uniche armi per sopravvivere. La sua abilità nel gioco attira l’attenzione del vice ufficiale Fritzsch, che la costringe a partecipare a partite di scacchi come un macabro passatempo, mentre la sua vita rimane costantemente appesa a un filo.

“Mi misero in mano un indumento a strisce grigie e azzurre. Quell’uniforme brutta e informe mi risultò quanto mai gradita, e me l’ infilai in tutta fretta. Non avrei mai più dato per scontato alcun capo di vestiario.”


L’ autrice costruisce un romanzo che, pur ambientato in uno scenario di desolazione e sofferenza, riesce a trasmettere un messaggio di resistenza e dignità umana. Maria è un personaggio complesso, che affronta un percorso di crescita emotiva e psicologica in una situazione estrema. Le sue interazioni con altri prigionieri, così come con il vice ufficiale e il prete che la sostiene, offrono uno spaccato delle diverse sfaccettature dell’animo umano: crudeltà, compassione, speranza e disperazione.


Il romanzo è frutto di una lunga ricerca, che comprende non solo letture approfondite, ma anche visite ad Auschwitz. L’ autrice riesce a rendere vivo il contesto storico, seppur prendendosi alcune licenze narrative, e a dipingere con maestria un quadro realistico delle condizioni di vita nei campi di concentramento.

Il racconto, per quanto doloroso, non si limita a descrivere la sofferenza: esplora anche il significato della sopravvivenza, il prezzo delle scelte e il potere della speranza, anche nei momenti più bui.

” Il giorno in cui avevo perso la mia famiglia, dentro di me tutto era morto assieme a loro. La morte si era già presa il mio cuore, la mia mente e la mia anima, mancava il corpo. Dovevo solo aspettare. “


La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz è un viaggio nella resilienza, nella forza del pensiero e nelle complessità dell’animo umano. Una storia che tocca nel profondo, spingendo a riflettere e a tenere vivo il ricordo degli orrori della Shoah, affinché la memoria non si perda e continui a ispirare le generazioni future.

” Ogni giorno io scelgo di vivere e lottare, e ogni giorno le persone attorno a me scelgono di fare lo stesso. Sono loro a darmi la forza di andare avanti. Insieme vivremo e resisteremo.”

Leggendo questa storia ho sentito il peso del dolore e della perdita che i protagonisti hanno affrontato, ma anche l’ispirazione che deriva dalla loro resilienza. È un libro che ti lascia addosso un senso di gratitudine per le piccole cose della vita e un imperativo morale di non dimenticare mai le atrocità del passato, affinché non si ripetano.


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Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"