Ultimi aggiornamenti

Recensione “Non oso dire la gioia”

Laura Imai Messina ci offre una storia avvincente e ricca di emozioni, che ci spinge a riflettere sui segreti che celiamo dentro di noi e sulle connessioni umane che ci definiscono.
Una profonda riflessione sulla natura dell’amore e della felicità.

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“Parole in grammi”

Parole in grammi è una dolceamara commedia della vita, dove le anime non sono mai perse e dove cucinare è un gesto d’amore capace di scaldare i cuori più duri. Perché la famiglia è la farina che unisce e addolcisce tutto.

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“Il mio posto è qui”

Sognare un futuro diverso, in cui possa sentirsi emancipata e padrona della propria femminilità, è possibile. E Lorenzo, che la aiuterà a frequentare di nascosto un corso di dattilografia, è forse l’unico in grado di capirla. In quell’angolo remoto di mondo dove la cultura patriarcale domina senza eccezioni, i due saranno costretti a difendersi in ogni modo dall’ipocrisia e dai pregiudizi. Il romanzo da cui è stato tratto il film co-diretto dall’autrice e dal vincitore del Premio David Giovani Cristiano Bortone.

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“Nella casa dei segreti”

Torna l’autrice che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di lettori in tutto il mondo
Non ci sono segreti che non possono essere svelati per Millie. Una nuova casa, una donna misteriosa e un’inquietante verità.

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“Caterina De’ Medici” da Firenze alla Francia

Caterina de’ Medici è una tra le figure femminili più note della storia. Figlia di Lorenzo de’ Medici duca d’Urbino, fu la prima italiana a sedere sul trono di Francia. Il libro ripercorre le tappe principali della sua esistenza, a partire da prima della sua nascita: dalle origini fiorentine all’infanzia trascorsa tra Firenze e Roma, fino alla lunga e definitiva fase francese.

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“La porta delle lacrime” di Abraham Verghese

Nel racconto di una terra in cui il mito sembra emergere naturalmente dal quotidiano e di una famiglia che condensa in sé l’intera esperienza umana, Verghese intreccia i fili della sua trama guidato dal desiderio «di mettere a nudo le anime, oltre che i corpi, dei personaggi» (The New York Times), e dà vita a una storia unica, immensa, indimenticabile. Secondo Shiva, vivere significa richiudere squarci. È una metafora adatta alla nostra professione. Ma esiste un altro tipo di squarcio: la ferita che divide una famiglia. A volte si apre al momento della nascita, a volte più tardi. Stiamo tutti aggiustando quello che si è rotto. Nessun chirurgo può guarire la ferita che divide due fratelli. Ma là dove falliscono la seta e l’acciaio, riuscirà una storia.

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Recensione “Le notti bianche”

“Le notti bianche” è un’opera che parla del potere dell’amore e della bellezza di vivere anche i momenti più brevi e intensi. Attraverso la sua scrittura delicata e commovente, Dostoevskij ci offre una riflessione profonda sull’essenza stessa della felicità e della rinuncia. Un capolavoro che continua a toccare i cuori dei lettori attraverso i secoli.

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Intervista a Cinzia Giorgio

Ciao Jenny, è un vero piacere per me, grazie per l’invito. L’ispirazione per scrivere di Matilde di Canossa mi è venuta in Vaticano, ero nella Basilica di San Pietro e alzando gli occhi mi sono ritrovata davanti al monumento funebre che Gian Lorenzo Bernini ha scolpito in suo onore. È stata come un’illuminazione. Dovevo scrivere di lei.

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” Un giorno di calma apparente”

L’isola di Liten è presa d’assalto dai turisti. Dopo il caso delle tre ragazze trovate morte nelle acque del lago vulcanico, in molti desiderano visitare quel luogo sperduto, dal fascino tetro. La vita degli isolani, poco avvezzi a ricevere così tante attenzioni, è cambiata.

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“Cuore nascosto” di Ferzan Ozpetek

Dopo il bestseller Come un respiro , Ozpetek torna a indagare con delicatezza ed empatia i sentimenti femminili mettendo al centro le aspirazioni di due donne intimamente connesse tra loro, nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio: una ragazza ancora in cerca della propria identità e una donna che non si arrende al destino. Superando ogni barriera, Alice e Irene non smetteranno mai di parlarsi.

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“La mangiatrice seriale di EMOZIONI”

il coraggio di non arrendersi

Come sarebbe la tua vita se provassi a guardare oltre le paure e se trovassi il coraggio di fare quel passo che tanto ti spaventa?
Prova ad immaginarla.
Sii protagonista della tua storia e ricorda che, in qualunque momento, puoi cambiare il finale.
Io ci ho provato 1000 volte e alla 1001 è andata bene.
Questo per me è il coraggio di non arrendersi.

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“E c’erano gerani rossi dappertutto”

E c’erano gerani rossi dappertutto raccoglie alcune tra le numerose voci del panorama letterario nordamericano contemporaneo, in un vero e proprio viaggio attraverso il loro patrimonio identitario, sulle tracce dell’esperienza migratoria familiare e personale. Una antologia eterogenea dal punto di vista geografico e anagrafico, concepita sulla base di elementi ben definiti, come l’origine etnica e il genere socialmente inteso e che ospita percorsi artistici differenti.

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“Grazia Deledda” Il cuore scalzo

Deledda risponde a domande riguardanti il “nemico letterario” Pirandello, le grandi tragedie che hanno lacerato la sua famiglia, il rapporto con Mussolini e le critiche ricevute dai suoi concittadini per aver narrato una Nuoro conservatrice. In un’intervista che scandaglia l’animo di Grazia, il lettore scopre la donna dietro al personaggio e la profonda modernità e determinazione della scrittrice sarda.

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“Ci vediamo in agosto” di Gabriel Garcìa Marquez

“Ci vediamo in agosto”, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti. Un’esplorazione del desiderio che non si affievolisce con l’età.

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Recensione “Vera gioia è vestita di dolore”

L’intimità e l’empatia che traspare dalle pagine sono commoventi. Ortese emerge come un’amica premurosa e comprensiva, capace di trovare conforto nell’atto stesso di scrivere e condividere i propri pensieri. Attraverso le sue parole, emerge un ritratto vivido di una donna sensibile, riflessiva e profondamente umana.

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“Le figlie di Saffo”

«La nostra prima iniziativa fu quella di cambiarci il nome. Saremmo diventate Saffo.» Ci facciamo chiamare così perché vogliamo essere libere e indipendenti. Vogliamo avere idee e prospettive. Vogliamo essere attrici, scrittrici, o qualunque cosa scelgano i nostri sogni. Vogliamo avere speranze e infinite possibilità. Vogliamo essere e sentirci donne nel modo in cui piace a noi e a nessun altro. Ma non sempre è possibile.

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